Antonio Bisaglia, a Vicenza convegno sulla figura del politico veneto della Fondazione di Storia Ets

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Antonio Bisaglia
Antonio Bisaglia

Antonio Bisaglia, ministro della Repubblica”. Questo il titolo del convegno con il quale la Fondazione di Storia Ets di Vicenza aprirà il calendario d’attività del 2025, venerdì 31 gennaio, con inizio alle 17.30, nel Salone nobile di Palazzo Giustiniani Baggio, in contrà San Francesco 41.

L’uomo politico veneto (Rovigo, 31 marzo 1929 – S. Margherita Ligure, 24 giugno 1984), di cui lo scorso anno è ricorso il 40° anniversario dalla scomparsa, ha avuto un ruolo cruciale nella storia della Democrazia Cristiana tra il 1970 e il 1980, ed è stato, oltre che leader di partito, parlamentare e più volte ministro.

Dopo i saluti istituzionali della Fondazione, sarà Filiberto Agostini componente del Comitato scientifico ad introdurre l’argomento, mentre Leonardo Raito (Università di Padova), storico e biografo di Bisaglia, che da anni sta conducendo ricerche su documenti d’archivio e fonti edite, traccerà i tratti salienti del politico polesano.

Porteranno le loro testimonianze Mario Bolzan, Ettore Bonalberti, Camillo Cimenti, Luigi D’Agrò, Renzo Marangon e Luciano Righi.

Bisaglia si iscrisse giovanissimo alla Democrazia cristiana. Si legò subito al vicentino Mariano Rumor e nel marzo 1959 fu al suo fianco nella costituzione del gruppo doroteo. Nell’ottobre dello stesso anno venne eletto per la prima volta nel consiglio nazionale del partito. Entrò in Parlamento nel giugno del 1963 e ricoprì ininterrottamente la carica di deputato fino alle elezioni del 1979, quando fu eletto senatore nel collegio di Bassano del Grappa e confermato alle successive elezioni del 1983.

Tra il 1974 e il 1980 fu ministro dell’agricoltura, delle partecipazioni statali e dell’industria, in una fase storica contrassegnata da notevoli problematiche interne e internazionali. Fu soprattutto nell’esperienza alla guida del dicastero delle partecipazioni statali, centrale anche per il potere democristiano, che dovette affrontare la crisi di alcune industrie ed enti di stato, ribadendo con forza la centralità della politica nelle scelte economiche che vedevano anche lo Stato, attraverso il sistema misto, rivestire un ruolo strategico nelle prospettive di sviluppo industriale e sociale del paese. Tema a tutt’oggi ancora discusso.