Antonio Pappalardo come Beppe Grillo: vecchi e nuovi complottisti? C’è anche Christian Aresu, il “farmacista” dell’Avigan…

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Antonio Pappalardo e i gilet gialli indigeni
Antonio Pappalardo e i gilet gialli indigeni

Pensavamo di esserci liberati una volta per tutte dei complottisti, questa strana comitiva di persone che ne sanno una più dei diavolo, mettendole nel Parlamento tra gli scranni attribuiti al Movimento 5 stelle, invece questi sinistri (in realtà più destrorsi che sinistri) personaggi si sfilano, si riciclano in continuazione e ce li troviamo sempre tra i piedi.

E, in effetti, nel momento di massimo fermento tra i pentastellati, vi era un coacervo di soggetti che s’inventavano di tutto pur di risultare interessanti, salire alla ribalta, generare quella sorta di scandalo che crea attenzione grazie, in realtà, agli stessi giornalisti, che ci cascano sistematicamente e colpevolmente, pur di fare qualche visualizzazione in più. Era il 25 ottobre 2016 quando L’Espresso[1] pubblicava un articolo in cui sciorinava una lunga serie di complotti, tutti targati M5S, alcuni davvero esilaranti, tra cui, giusto per darvi un assaggio: «Non so se lo sapete, ma in America hanno già cominciato a mettere i microchip all’interno del corpo umano».

Non solo, lasciando da parte le scie chimiche, il legame tra vaccini e l’autismo, le farneticazioni sul Club Bilderberg, sulla setta degli Illuminati, sull’11 settembre, Bin Laden e compagnia bella, tutto sempre documentato nell’articolo pubblicato dall’Espresso, ma vi ricordate quando ci si era accaniti contro la matita usata per votare? «Ho avuto conferma: la matita copiativa in dotazione alle urne elettorali è completamente cancellabile (provato su carta semplice) a meno che non sia umettata, si sbiadisce leggermente, ma rimane. Ora mi chiedo: sulla carta elettorale si comporterà allo stesso modo?».

Beh, lì, credo, si sia raggiunto l’apice del ridicolo o forse no, forse dovevamo attendere il movimento dei Gilet arancioni per sfiorare con preoccupazione un sentimento tra il comico e l’angosciante, soprattutto per il sopraggiunto clima infuocato dal Coronavirus.

E così, come le lumache, che escono quando il temporale è passato e rimane la palude a inumidire la campagna fertile, allo stesso modo questa genia di persone ritornano nelle piazze ad impugnare i forconi, ad aizzare le folle, a proclamare verità sconvolgenti, probabilmente con la segreta speranza che, così facendo, la sfangano e si fanno eleggere in Parlamento, come i grillini, che poi, in fondo, l’obiettivo è sempre quello di andarci loro a fare le Leggi.

Accade, dunque, che, senza aspettare che la situazione epidemiologica migliori, il 31 maggio abbiamo assistito alla grande parata a Piazza del Duomo a Milano dell’ennesimo esercito di saputelli, sciami di illuminati petulanti, rigorosamente senza protezioni e senza distanziamento sociale, perché, in fondo, loro protestano contro il Coronavirus, che ha già dimostrato, tra l’altro, di non essere incline all’ironia (Boris Johnson docet).

Arringati dal Generale dell’Arma dei Carabinieri in congedo Antonio Pappalardo, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, onorificenza conferita in tempi non sospetti dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1993, carica che poi avrebbe vilipeso, spiccando un “mandato di arresto” (sic!) nei confronti di Sergio Mattarella nel

Con i gilet gialli Christian Aresu, il "farmacista" dell'Avigan...
Con i gilet gialli Christian Aresu, il “farmacista” dell’Avigan…

2019 perché ritenuto usurpatore e per questo rinviato a giudizio[2], la folla dei Gilet arancioni si produce dal palco in uno spettacolo indecoroso, che sarebbe paragonabile ad un film di Fantozzi, se solo poi non ci fosse gente, compreso il famigerato Christian Aresu, il presunto farmacista dell’Avigan, che schiuma di rabbia ai piedi della tribuna e inveisce contro Mattarella e Conte a suon di vaffanculo (anche questo già visto, il Vaffanculo-day fu indetto per la prima volta da Grillo l’8 settembre 2007).

E anche a livello di baggianate, questi dei Gilet arancioni non sono da meno dei grillini della prima ora e, vista la perla che ci ha offerto una sua rappresentate nella manifestazione del 2 giungo a Roma: «Quando Conte telefona a Bill Gates, prendendo 140 milioni, decide di iniettare il mercurio nelle nostre vene, collegate ai 5G, e diventeremo dei piccoli robot: se tu vuoi ammazzarmi, basta alzare la temperatura del mio corpo e io muoio», noi non stentiamo a credere che, alla fine, anche loro possano arrivare in Parlamento con il Movimento Liberazione Italia.

[1] https://espresso.repubblica.it/palazzo/2016/10/25/news/dagli-alieni-al-frigo-gate-quando-il-complotto-e-a-cinque-stelle-1.286563

[2] https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2019/09/17/defini-mattarella-usurpatore-generale-pappalardo-processo_0gJI55ERKuU5HPlmXL5gJJ.html