Nel giorno d’apertura dei nuovi uffici comunali di viale Torino non accenna ad attenuarsi la protesta di CUB Vicenza (Confederazione Unitaria di Base) a nome dei dipendenti comunali rappresentati. All’entrata dello stabile, dove un cartello riporta l’elenco degli sportelli ai quali i cittadini possono rivolgersi, Maria Teresa Turetta a capo di un presidio, esprime la propria indignazione per quello che definisce “progetto autolesionistico“. Tra le accuse quelle più feroci riguardano la fretta con la quale sono stati condotti i lavori, a fine mandato dell’attuale amministrazione e, soprattutto, la scelta di via Torino come nuova sede per gli sportelli comunali.
Turetta è dell’opinione che lo spostamento del front office comunale abbia, tra tutti, due principali effetti negativi: l’aumento della difficoltà per gli utenti, specie i più anziani, a raggiungere gli sportelli e l’incremento di quella definita come “desertificazione” del centro storico. Gli uffici, infatti, da piazza Biade in centro ora si trovano in una laterale di viale Verona.
Resta, però, da verificare, per l’aspetto della raggiungibilità fermo restando il dubbio sul centro svuotato, se via Torino sia effettivamente più difficile da raggiungere rispetto al centro storico, anche in considerazione della presenza nelle vicinanze sia di due parcheggi, quello Domenichelli e l’altro Cattaneo, sia di una fermata dell’autobus.
Sotto accusa anche la sicurezza dello stabile, giudicata non a norma, e la scelta di unire sportelli e uffici che nulla hanno a che fare tra loro, come tributi e anagrafe, all’interno di un open space, che Turetta giudica come poco rispettoso della privacy degli utenti.
Insomma, CUB Vicenza continua la propria battaglia solitaria ma significativa visto il numero di dipendenti comunali iscritti. E lo fa con forte convinzione, tanto che la speranza comune del sindacato è quella che il futuro sindaco, qualunque esso sia, possa prendere l’impegno formale di restituire al centro quello che, come recita il loro striscione, è diventato il “front-office della vergogna“.
Ma cosa ne pensano i primi utenti? Quali sono le loro impressioni? Effettivamente non è stato difficile poter ascoltare alcuni pareri in linea con quanto sostenuto da Turetta: troppa confusione e troppo tempo di attesa. Qualcuno si è infatti domandato banalmente: “ma non era meglio prima?“. Allo stesso tempo però c’è chi si proclama fiducioso: “non è facile realizzare un’operazione simile” e chi si dice soddisfatto, sia dell’organizzazione interna sia dell’efficienza degli operatori. E probabilmente questo è il punto. Si tratta infatti di uffici comunali, spesso affollati, che rimangono pur sempre uffici comunali, sia che si trovino in centro storico sia che si trovino in via Torino. Ciò che resta da valutare, dunque, ma al primo giorno non è ancora possibile, sarà se effettivamente gli utenti si sentiranno agevolati od ostacolati da questo spostamento, da mesi ormai al centro di polemiche.