«Stiamo modificando le nostre abitudini e adeguando i nostri spazzi alle possibili indicazioni da parte dell’autorità, tuttavia ad oggi non abbiamo ancora ricevuto direttive sulle norme di sicurezza da applicare. C’è un protocollo sottoscritto da tutte le strutture ma è ancora in attesa di validazione».
Ormai manca poco più di una settimana dall’attesa data del 18 maggio ma ancora non è possibile sapere quali siano le prescrizioni anti contagio per le piscine e quindi a quali condizioni la piscina comunale di Bassano Aquapolis potrà aprire le porte, chiuse da oltre due mesi, a coloro che vogliono tornare in vasca.
«Ci stiamo allineando alle posizioni delle piscine italiane coordinati dalla Federazione Italiana Nuoto – spiega Pierpaolo Longo, gestore dell’impianto comunale di Bassano del Grappa – condividendo un documento in cui vengono indicate norme generali contro la diffusione del Corona virus. Ma ancora non sappiamo nulla. Per rendere agibile la struttura e
accogliente abbiamo la necessità di almeno dieci giorni prima di consentire un sicuro accesso ai nostri sportivi per le operazioni tecniche come il riempimento e il riscaldamento dell’ acqua».
Mascherina, distanziamento sociale, numero massimo di bagnanti, entrate calmierate con
preferenza a chi ha effettua la prenotazione, gel disinfettanti e presidio degli spogliatoi: tutto è teoricamente pronto per la mini-apertura tanto attesa.
Le prescrizioni prevedono percorsi predeterminati per l’ingresso e l’uscita dall’impianto, la pulizia e sanificazione di tutti i locali, una accurata ispezione dei sistemi di trattamento dell’acqua e dell’aria, la pulizia e sanificazione degli impianti di aerazione, la manutenzione e verifica del corretto funzionamento degli impianti di trattamento aria. Abbiamo inoltre aggiornato i nostri sistemi di accesso alla misurazione della temperatura corporea esterna, l’installazione di distributori di disinfettante, dispositivi elimina-code per mantenere il rispetto della distanza di sicurezza e la rimozione di panchine, divani, aree gioco per bambini e sedute in genere.
«Ogni giorno di inattività appesantisce la nostra gestione, ma neppure ripartire senza la certezza di un protocollo condiviso ci mette in una posizione di tranquillità – prosegue spiegando Pierpaolo Longo – siamo aperti e disponibili a ciò che il comitato tecnico-scientifico voglia indicarci, senza mettere in essere alcuna azione che possa minimamente porre a rischio i nostri utenti.
Passati due mesi di inattività è nostro obiettivo tornare a permettere agli sportivi il loro allenamento, unico vero farmaco alla tutela del solo benessere e alla loro salute».