È vero che la seconda ondata dei contagi non ha causa prima e unica nella ripresa delle attività didattiche a inizio d’anno scolastico, scrive nella nota che pubblichiamo Meritocrazia Italia a firma del presidente Walter Mauriello. La serietà e il senso di responsabilità di alunni e docenti non meritano contestazione e il livello di contagio è parso molto elevato anche con riferimento a categorie di lavoratori diversi da insegnanti e operatori scolastici.
Tuttavia, è vero anche che, all’epoca, la riapertura delle scuole non si è accompagnata alla predisposizione di adeguati livelli di sicurezza. Né risulta che a oggi siano stati operati gli interventi necessari a ridurre le probabilità di diffusione del virus.
In aderenza a quanto già dettagliato con il comunicato dello scorso 12 ottobre 2020, Meritocrazia Italia torna a ribadire l’importanza di un adeguamento delle abitudini scolastiche e della dotazione infrastrutturale alle nuove esigenze sanitarie.
Nonostante le utilità della didattica a distanza in periodo emergenziale, infatti, è all’evidenza l’impatto negativo del distanziamento telematico sulla salute fisica e psichica dei giovani, rallentati nel percorso formativo (didattico e comportamentale). In disparte i negativi riflessi economici.
Per questo, Meritocrazia Italia insiste perché ci si adoperi per favorire fin da subito la piena riapertura delle attività scolastiche in presenza solo se sono garantite condizioni logistiche necessarie per la sicurezza degli studenti e del personale docente, mediante, tra l’altro,
– l’esecuzione di test salivari per la immediata individuazione dei casi Covid;
– la riconversione degli spazi e la riorganizzazione degli orari di frequenza (per le scuole secondarie si potrebbero ipotizzare rientri pomeridiani periodici, nella misura del 25% della capienza della scuola, delle singole classi, in modo da consentire lo svolgimento di interrogazioni e verifiche in presenza);
– il rafforzamento del sistema di trasporto pubblico, anche per le vie di accordi integrati con le aziende di trasporto privato;
– un adeguamento della dotazione sanitaria di protezione personale (i.e., termoscanner, mascherine di ricambio, etc.) a beneficio di tutti gli istituti scolastici.
Meritocrazia Italia reputa altresì essenziale che i termini della riapertura siano calibrati su uno studio delle misure di sicurezza in essere e delle effettive risorse a disposizione con riferimento alle singole aree territoriali. Per questo serve un dialogo costante con le istituzioni locali.
Non si può ritornare alla fase iniziale dell’anno scolastico, con la stessa apertura indiscriminata che ha contribuito certamente al rialzo significativo dell’indice di contagio.
Ci vuole serietà organizzativa!
Soltanto in caso di assoluta impossibilità di garantire il regolare e sicuro svolgimento delle lezioni, sia valutata l’opportunità di protrarre la chiusura di Scuole superiori e Università. Le strutture inutilizzate potrebbero essere destinate a un allargamento degli spazi a disposizione delle Scuole primarie e dell’infanzia.
Ogni valutazione dovrà tener conto dell’esigenza di tutelare in via prioritaria gli alunni delle scuole primarie e delle scuole dell’infanzia, per i quali è prioritario il mantenimento di una modalità di didattica tradizionale, e del contatto personale con l’insegnante e con i compagni. Per loro, più che per gli studenti più grandi e indipendenti nell’uso dello strumento telematico, sono emersi i limiti intrinseci della didattica a distanza.
È il momento di operare quegli interventi attesi ormai da tanto volti all’effettivo recupero e potenziamento infrastrutturale e, nella prospettiva di meglio valorizzare per il futuro le potenzialità della riscoperta didattica telematica come strumento di supporto a quella tradizionale, al miglioramento del sistema di Rete e alla riduzione del digital divide.
Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello