Apertura sala di preghiera della comunità islamica di Vicenza, PRC: alcuni gruppi promuovono divisioni e pregiudizi tra i cittadini

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Una sala di preghiera della comunità islamica
Una sala di preghiera della comunità islamica

Il dibattito sull’apertura di una sala di preghiera per la comunità islamica a Vicenza mette in luce quanto sia ancora lontana una vera accettazione delle diversità culturali e religiose: inzia così la prersa di posizione del Prc di Vicenza di cui riferiamo. Alcuni eventi recenti hanno evidenziato la presenza di sentimenti razzisti e discriminatori, fomentati da gruppi che sembrano promuovere divisioni e pregiudizi tra i cittadini.

Una parte della cittadinanza, in particolare coloro che vivono nei pressi del supermercato LIDL in Corso SS Felice e Fortunato, si sta mobilitando contro l’apertura del luogo di culto islamico. Tuttavia, sembra che queste proteste siano guidate da individui legati all’estrema destra, in particolare dal partito Fratelli d’Italia (FdI), che sfruttano la paura e il pregiudizio per alimentare il rifiuto verso la comunità islamica. I protagonisti di questa campagna di odio, come Benigno, Naclerio e Gennaro, diffondono false informazioni e paure infondate per sostenere la loro opposizione.

Il primo argomento sollevato dai residenti, evidenza il PRC di Vicenza – riguarda il presunto deprezzamento degli immobili e delle attività commerciali. Si sostiene che la presenza di un luogo di culto islamico porterebbe a una svalutazione della zona del 30%. Tuttavia, queste affermazioni non hanno basi concrete. È lecito chiedersi se il timore sia dovuto alla natura islamica del luogo di culto o se si tratterebbe dello stesso problema con un luogo di culto di un’altra religione. L’esempio del centro storico di Vicenza, con numerose chiese cattoliche in coabitazione con attività commerciali, sembra smentire queste preoccupazioni.

Il secondo punto di contestazione riguarda i parcheggi, con l’ipotesi che la sala di preghiera potrebbe attrarre fino a 600 o 700 persone durante eventi importanti come la chiusura del Ramadan, causando un eccessivo afflusso di auto. Anche questa affermazione appare esagerata e priva di fondamento. In altre aree della città, dove esistono già luoghi di culto islamici, non si sono mai verificati problemi di traffico significativi. La presenza di centri commerciali e supermercati che generano molto più traffico non sembra suscitare lo stesso livello di allarme. Il problema, quindi, sembra essere legato alle auto dei fedeli islamici, piuttosto che al traffico in generale.

Il terzo e più grave argomento riguarda la criminalità e l’ordine pubblico. Alcuni esponenti di FdI hanno insinuato che l’apertura di una moschea potrebbe aumentare i problemi di sicurezza nella zona, associando i fedeli musulmani alla microcriminalità. Questo tipo di affermazioni sono profondamente razziste e non basate su alcun dato reale. La criminalizzazione di un’intera comunità religiosa è inaccettabile e non può essere giustificata in una società civile. L’idea che i musulmani, per il solo fatto di professare la loro fede, siano legati alla criminalità è un pregiudizio intollerabile che alimenta divisioni e tensioni sociali.

Anche l’amministrazione di centrosinistra – prosegue il Prc di Vicenza – , che dovrebbe distinguersi per una politica più inclusiva, non sembra esente da responsabilità. L’assessore Balbi ha dichiarato la propria contrarietà all’apertura della sala di preghiera in un’area residenziale, dimostrando una mancanza di coraggio nel contrastare le pressioni provenienti da una parte della cittadinanza. L’incapacità di gestire in modo adeguato la situazione e di promuovere l’inclusione sta contribuendo a rafforzare sentimenti di esclusione e separazione tra i cittadini di Vicenza.

In conclusione, la questione dell’apertura della sala di preghiera islamica a Vicenza non è solo un problema urbanistico o logistico, ma un test importante per la capacità della città di accogliere la diversità e promuovere una vera convivenza civile. L’odio e il razzismo, anche se mascherati da preoccupazioni per l’ordine pubblico o la svalutazione degli immobili, devono essere respinti con fermezza. La strada per una reale accettazione delle diversità è ancora lunga, e spetta a tutti noi, conlcude kla nota del Prc di Vicenza, promuovere il dialogo, la comprensione e l’inclusione.