Apple contro la pedopornografia, le critiche degli esperti. Moige: scelta doverosa, ci aspettiamo lo stesso da altri brand e servizi online

Allarmante crescita della pedopornografia online: ha raggiunto livelli drammatici e va fermata a tutti i costi

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Movimento Italiano Genitori onlus (MOIGE)
Movimento Italiano Genitori onlus (MOIGE)

Il Movimento Italiano Genitori (MOIGE), di cui pubblichiamo la nota e di vogliamo promuovere il 5 per mille cliccando qui, da sempre attivo nella raccolta di segnalazioni in materia di pedopornografia e cyberpedofilia, plaude alla decisione di Apple di sviluppare un software capace di rilevare la presenza di materiale pedopornografico sui vari device dell’azienda e torna a denunciare un fenomeno – la pedopornografia – che nell’ultimo decennio non ha fatto che crescere: basti pensare che in questo periodo i reati di pornografia minorile hanno registrato un drammatico aumento del 333%, e nel solo 2017 sono stati individuati quasi 80.000 URLs contenenti immagini di abuso sessuale su minori.

L’impatto della pandemia, in questo caso, è stato esponenziale: i reati relativi allo sfruttamento e all’adescamento di minori online nel 2020 sono aumentati del 110% rispetto al 2019. La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti, la situazione sta peggiorando anno dopo e anno e richiede – finalmente – misure eccezionali: non è più il tempo dell’inazione o delle mezze misure, è il momento di politiche incisive e scelte decise per spezzare questo circuito allarmante e pericoloso.

Per questo, non possono essere accolte le tesi di chi, in questo caso, lamenta conseguenze dannose sul tema della privacy personale, o che antepone il problema della riservatezza a quello della violenza e dell’abuso. Il contrasto alla pedopornografia rappresenta un compito universale e del tutto prioritario, stante la portata di un’emergenza che va estendendosi di giorno in giorno nel nostro Paese e anche altrove: in questo senso non basta lo sforzo – pur importante – delle istituzioni, serve anche il contributo dei privati e delle aziende che garantiscono i servizi web e/o commercializzano le piattaforme necessarie per utilizzarli.

Per il Moige, che gestisce uno sportello di raccolta di segnalazioni in materia (https://www.moige.it/sos-minori/pedofilia/), ora è il turno di Google, WhatsApp, Telegram e di tutti gli altri produttori di device e strumenti tecnologici. C’è ancora tanta strada da fare per invertire la tendenza attuale, e raggiungere finalmente l’obiettivo condiviso: un futuro più sicuro e libero da ogni forma di abuso e violenza.

“Occorre lavorare uniti per la prevenzione e denuncia di abusi sessuali sui minori, che rappresentano una delle più inaccettabili forme di violenza, e dei materiali online che li contengono”, dichiara il direttore generale del Moige, Antonio Affinita. “Ben vengano quindi gli strumenti, come quelli di Apple, per intervenire in modo innovativo: ogni sostegno alle istituzioni, in questa difficile battaglia, è utile e prezioso”, conclude.