(Adnkronos) – Le politiche dell'App Store di Apple sono state considerate in violazione del Digital Markets Act (DMA) dell'Unione Europea, il quale è stato progettato per promuovere la libera concorrenza. La conclusione è stata espressa lunedì dai regolatori in una decisione preliminare. Inoltre, la Commissione Europea ha avviato una nuova indagine sul supporto di Apple ai marketplace alternativi per iOS in Europa, focalizzandosi sulla controversa tassa posta agli sviluppatori. Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza in Europa, ha dichiarato: "La nostra posizione preliminare è che Apple non consente pienamente il reindirizzamento a store alternativi, fondamentale per garantire che gli sviluppatori di app siano meno dipendenti dagli app store dei gatekeeper e per far sì che i consumatori siano consapevoli delle offerte migliori". In base al DMA, Apple e altri cosiddetti gatekeeper devono permettere agli sviluppatori di app di indirizzare i consumatori verso offerte esterne ai loro app store senza costi aggiuntivi. Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft sono i sei gatekeeper che hanno dovuto conformarsi a queste regole entro marzo 2024. Apple è la prima azienda ad essere accusata di violazione delle norme del DMA, dopo che l'autorità antitrust dell'UE ha avviato diverse indagini in primavera. Anche Meta e Google sono attualmente sotto esame per presunta non conformità. Apple ha tempo fino a marzo 2025 per rispondere alla valutazione preliminare della Commissione Europea prima della decisione finale. In caso di infrazione, Apple potrebbe essere multata fino al 10% del suo fatturato globale annuale, equivalente a 38 miliardi di dollari secondo i dati dello scorso anno. La sanzione può aumentare fino al 20% per infrazioni ripetute. In precedenza, Apple era già stata multata per 1,84 miliardi di euro (circa 2 miliardi di dollari) dai regolatori antitrust dell'UE a causa delle pratiche anti-reindirizzamento dell'App Store, in un caso che precedeva il DMA. Questa multa era derivata da una causa del 2020, successiva a una denuncia antitrust presentata da Spotify. La Commissione Europea ha anche avviato nuovi procedimenti riguardanti il supporto di Apple ai marketplace di app iOS alternativi. L'indagine si concentra sulla controversa tassa sulle tecnologie di base, sul processo complesso richiesto per installare marketplace di terze parti e sui requisiti di idoneità imposti agli sviluppatori. Vestager ha aggiunto: "Abbiamo avviato procedimenti contro Apple in relazione alla cosiddetta tassa sulle tecnologie di base e a varie regole per consentire app store di terze parti e sideloading. La comunità degli sviluppatori e i consumatori sono ansiosi di offrire alternative all'App Store. Indagheremo per garantire che Apple non ostacoli questi sforzi". —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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