Votata a maggioranza, senza voti contrari, la proposta di Deliberazione Amministrativa della Giunta “Adozione del Programma triennale 2021-2023 e dell’Elenco annuale 2021 dei lavori pubblici della Regione Veneto”, illustrata in aula dal Relatore, Joe Formaggio (FdI), e dal Correlatore, Andrea Zanoni (Pd). Il provvedimento, già licenziato dalla Seconda commissione consiliare, delinea le priorità degli interventi. Particolare attenzione viene rivolta ai seguenti temi: difesa del suolo, sicurezza idrogeologica, mobilità sostenibile e piste ciclabili, ripristino dei territori da frane, cura della vegetazione.
Il Relatore Formaggio ha fatto sintesi degli aspetti salienti del provvedimento che “dà il via al Programma triennale 2021-2023 e all’elenco annuale 2021 dei lavori pubblici della Regione Veneto. La programmazione dei lavori, dei servizi e delle forniture oggetto del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50) assume un ruolo strategico nel vigente assetto normativo, con particolare riferimento all’attuazione dei principi di buon andamento, economicità ed efficienza dell’azione amministrativa nella materia della contrattualistica pubblica. Le singole amministrazioni aggiudicatrici adottano il Programma triennale dei lavori pubblici e i relativi aggiornamenti annuali per i lavori il cui valore stimato sia pari o superiore a 100.000 euro. Il Programma si compone di diverse schede, la più importante delle quali è quella che contiene l’Elenco degli interventi programmati nel quale, tra le altre cose, viene indicato il livello di priorità di ciascun intervento: massima, media, minima. Si tratta nel complesso di quasi 181 milioni di euro nel triennio, per 154 interventi che spaziano da lavori di manutenzione, ordinaria e straordinaria, a nuove opere”.
Il Correlatore Zanoni, nel suo intervento, ha riconosciuto che il provvedimento contiene “interventi importanti per i cittadini veneti e necessari per la tutela dei nostri territori. Giudico positivamente i lavori per la difesa del suolo, la riqualificazione degli edifici e l’efficientamento energetico, la mobilità sostenibile”, ma ha chiesto “maggiore impegno per contrastare i cambiamenti climatici e più tutela per i siti naturalistici”.
Il bilancio del Consiglio regionale del Veneto nel 2020 si chiude con un avanzo di 16,9 milioni di euro, su un totale complessivo di 66,6 milioni di euro di spesa prevista. Questa la prima evidenza del rendiconto finale dei conti consiliari dell’ultimo esercizio votato all’unanimità dall’aula di palazzo Ferro-Fini, su relazione della vicepresidente del Consiglio Francesca Zottis (Pd).
Un risultato positivo raggiunto – ha spiegato la vicepresidente, richiamando la relazione dei revisori dei conti – grazie alle economie di spesa per 8,3 milioni (effetto in gran parte di risparmi sull’acquisto di beni e servizi), al mancato utilizzo del fondo di riserva (che vale poco più di un milione di euro) e alla costituzione di un fondo rischi, contenziosi e spese impreviste per 7,3 milioni di euro.
L’avanzo di amministrazione del Consiglio risulta pertanto in gran parte accantonato: sono a bilancio, infatti, quasi 11 milioni per contenziosi, assegni di fine mandato, restituzione contributi per vitalizi, rinnovi contrattuali e trattamenti di fine rapporto. Circa mezzo milione di euro è vincolato per le funzioni erogate dall’Agcom, e la residua quota disponibile, pari a 5,4 mln, verrà restituita alla Giunta.