Nella tarda serata di mercoledì 18 dicembre, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vicenza hanno arrestato una 46enne vicentina, rivelatasi come una falsa operatrice socio sanitaria, con accuse gravissime, tra cui omicidio aggravato, tentato omicidio, rapina, spaccio di medicinali a base di benzodiazepine e autoriciclaggio. L’indagine, durata nove mesi, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Vicenza e ha portato alla luce una serie di reati che risalgono al gennaio 2022.
Le indagini e i reati contestati
La donna, che millantava qualifiche professionali nel settore sanitario, avrebbe somministrato sovradosaggi di farmaci neurodepressori (tra cui Xanax e Tavor) a diversi anziani, causando la morte di una donna e gravi danni alla salute di altre quattro persone. Le vittime, spesso individuate tramite annunci su gruppi locali di Facebook, si affidavano alla falsa operatrice per assistenza domiciliare. Tra le accuse, anche la rapina aggravata ai danni di una delle vittime, derubata di preziosi successivamente rivenduti.
Le indagini hanno rivelato che la donna era un’assidua consumatrice di benzodiazepine, spesso ottenute senza prescrizione medica, e talvolta cedeva i farmaci a terzi. La Procura ha inoltre disposto perquisizioni in alcune farmacie locali per accertare eventuali irregolarità nell’acquisto dei farmaci.
Zaia: “Un fatto sconvolgente, massima fiducia nella giustizia”
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso il suo sdegno per quanto emerso:
“È un fatto sconvolgente, che scuote profondamente la nostra comunità. Voglio esprimere il mio plauso ai Carabinieri di Vicenza per l’eccellente lavoro svolto. Parliamo di accuse gravissime che richiedono massima chiarezza. La mia condanna per quanto emerso è ferma e totale, e ora confidiamo nella giustizia affinché ogni responsabilità venga accertata.”
Zaia ha poi voluto esprimere vicinanza alle famiglie colpite:
“Non ci sono parole per lenire il loro dolore, ma dobbiamo garantire che episodi come questo non accadano mai più.”
Il proseguimento delle indagini
La Procura ha avviato ulteriori accertamenti, tra cui esami tossicologici che hanno confermato il sovradosaggio di farmaci come causa dei malori e, in un caso, del decesso. L’AULSS 8 Berica e Azienda Zero hanno collaborato attivamente nelle indagini, fornendo dati e supporto logistico per approfondire le modalità operative della donna.
L’arrestata resta in custodia cautelare e la sua posizione sarà definita dal processo. Le autorità ricordano che, secondo il principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza sarà accertata solo con una sentenza definitiva.
Nora Carabinieri
“Si rappresenta che le misure sono state adottate di iniziativa da parte del Comando procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe”.