La Stazione Carabinieri di Rosà ha tratto in arresto su ordinanza di aggravamento della misura cautelare che dispone l’arresto con contestuale sottoposizione agli arresti domiciliari A. B. 47enne di Tezze sul Brenta. L’arrestato era stato oggetto di denuncia da parte della ex moglie per atti persecutori commessi nella prima metà del 2018, essenzialmente molestie e minacce telefoniche all’atto della fine della relazione sentimentale.
La vittima aveva deciso di rivolgersi alla Stazione Carabinieri di Rosà che, a seguito di comunicazione dei fatti all’Autorità Giudiziaria, provvedeva nel settembre scorso alla notifica di un provvedimento di divieto di avvicinamento alla parte offesa ed ai luoghi da essa abitualmente frequentati, con l’obbligo di tenersi sempre a non meno di 500 metri di distanza.
Nonostante la misura impostagli, l’arrestato non ha mancato di violarla in diverse occasioni, motivo per cui la vittima si è rivolta nuovamente ai Carabinieri di Rosà, specificando:
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di averlo visto un giorno all’interno del bar dove lei si ferma abitualmente per la colazione, cosa anomala visto che l’abitazione dell’ex coniuge dista svariati chilometri dal locale;
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di notarlo spesso lungo una pista ciclabile nei pressi della propria abitazione;
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di essere stata seguita in auto in diverse occasioni;
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di averlo visto a bordo della sua autovettura nei pressi della propria abitazione.
Tutte evenienze riconducibili al voler far pesare la propria presenza all’ex moglie, gravi poiché in aperta violazione del disposto dell’Autorità Giudiziaria.
Gli elementi raccontati dalla vittima hanno spinto immediatamente i Carabinieri di Rosà ad operare una celere e puntuale attività di indagine e riscontro, da cui acquisivano elementi concreti per richiedere un aggravamento della misura cautelare.
Ieri, 10 gennaio, è stata data esecuzione al provvedimento che impone gli arresti domiciliari ad A.B. L’appello alle vittime di simili eventi è quello di denunciare subito presso la più vicina Stazione Carabinieri, senza trascurare nessun episodio, per consentire la massima tutela della persona.