Arrestato il deputato siciliano Dario Safina: indagini anche su Trapani Servizi e la vicentina “City Green Light”, già ramo d’azienda Gemmo spa ora autonomo

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Christian Valerio, energy manager City Green Light
Christian Valerio, energy manager City Green Light

Nella mattinata odierna, le forze dell’ordine del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emanata dal giudice Samuele Corso del Tribunale del capoluogo: il provvedimento riguarda il deputato regionale Dario Safina, già assessore ai lavori pubblici del Comune di Trapani, ora sottoposto agli arresti domiciliari. La società vicentina “City Green Light Srl” (fonte QdS.it), ramo d’azienda della Gemmo spa, scorporato e diventato autonomo con varie partecipazioni e azienda fornitrice anche di illuminazioni comunali a Vicenza,  risulta anch’essa sotto indagine. Gli atti d’indagine evidenziano chiaramente la presenza di indizi consistenti e concordanti relativi ai reati di turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie d’ufficio attribuiti alle persone coinvolte.

La misura coinvolge anche il Direttore Generale e il Direttore Amministrativo di “Trapani Servizi” spa, impresa operante nella raccolta e trattamento dei rifiuti nel capoluogo, entrambi soggetti al divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice. Analogamente, l’Energy Manager per la Sicilia di una società attiva nell’illuminazione pubblica è sottoposto a un divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi, valido per un anno.

Le persone coinvolte sono indagate per vari reati, tra cui turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie d’ufficio. Dario Safina, al centro di questo caso di corruzione a Trapani, è sottoposto agli arresti domiciliari, mentre Christian Valerio, Energy Manager della City Green Light (profilo Linkedin), è soggetto a misure restrittive che gli impediscono temporaneamente di svolgere attività imprenditoriale o di ricoprire incarichi direttivi aziendali per un anno.

Nel contesto delle indagini, Carlo Maria Baldassare Guarnotta, amministratore unico pro tempore di “Trapani Servizi spa”, e Giuseppe Ullo, direttore amministrativo della stessa società, sono stati colpiti dal divieto di dimora nei comuni di Trapani ed Erice. Non sono state avanzate richieste cautelari nei confronti di Rosario Bellofiore.

Ancora da QdS riprendiamo questi passaggi

Gli atti dell’indagine

Dalla lettura degli atti d’indagine, emerge la sussistenza di numerosi, univoci, concordati e rilevanti
indizi di sussistenza dei reati descritti nei capi A) e B) e di colpevolezza in ordine ad essi delle persone sottoposte a indagine cui tali delitti risultano ascritti nelle imputazioni provvisoriamente contestate.


L’attività investigativa ha avuto inizio nel settembre 2020, dopo l’incendio all’impianto di raccolta, trattamento e trasporto rifiuti di proprietà della “Trapani Servizi spa“, situato in contrada Belvedere del Comune di Trapani. A seguito della prima fase istruttoria, sostanzialmente finalizzata a meglio definire e circoscrivere l’evento incendiario anche per la possibile natura dolosa dell’evento per le ragioni emersi nei decreti di intercettazione, gli investigatori procedevano ad allestire una fitta rete di monitoraggio delle comunicazioni, tra gli altri, di Carlo Maria Baldassare Guarnotta, Amministratore unico pro tempore della “Trapani Servizi spa” e di altri soggetti a vario titolo impiegati nel sito impiantistico di contrada Belvedere.

Nell’ambito dell’attività d’indagine, al di là degli scopi primari, è emersa la disponibilità politica dell’Amministrazione comunale ad ampliare la compagine societaria ivi compresa la governance, evidenziando inoltre la scelta di guardare alla “Trapani Servizi spa” come a una sorta di global service, anche per la gestione in house di numerose attività, oltre a quelle già rientranti tra le attività prevalenti esercitate ossia la manutenzione nel servizio idrico integrato, la gestione del verde pubblico e del randagismo.