Art in the Hills, residenze artistiche a Villaga: resi noti i nomi dei vincitori. A settembre inaugurazione museo Artenatura

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Artenatura Villaga
Artenatura Villaga

La giuria internazionale di ART IN THE HILLS-ARTISTS IN RESIDENCY composta da Agnes Kohlmeyer (Presidente), Nuvola Ravera , Dan Harvey, Liz Bachhuber e Mauro Perosin ha selezionato con unanimità e in comune accordo con il direttore artistico Massimo Casagrande e l’amministrazione comunale di Villaga (VI) i migliori progetti tra i 70 pervenuti per questa prima edizione del premio.

Gli artisti vincitori delle residenze sono:
Maria Vittoria Cavazzana & Matteo Goldoni (I), Xuanlin Wang (TW/B), Davide Ronco (I/DK), Mariateresa Sartori (I), Felix Kiessling (D), Noemi Priolo (I/UK), Stefania Spanu (I), Marcela Cernadas (AR/E), Alexander von Holtum (D), Samantha Passaniti (I), Sara Spatolisano (I), Eléna Nemkova (RUS/I), Sebastiano Mortellaro (I), Gokce Gerekli Yilmaz (TR), Lorenzo Ramos (I), Reda Berrada (MA/CA/CH), Oscar Dominguez (AR/I), Philip Topolovac (D), Giammarco Cugusi (I), Marjet Zwaans (NL), Luca Zanta (I), Laura Santini (I), Saad Fenaoui (MA), Ryszard Litwiniuk (PL), Johannes Abendroth (D).

L’analisi dettagliata del materiale è avvenuta dapprima a cura di ogni singolo giurato che, dopo un accurato lavoro di ricerca e studio delle proposte arrivate, è stato chiamato a condividere le proprie considerazioni alla Giuria mediante una serie di incontri in modalità sincrona (videoconferenza), che sono stati l’occasione per la costruzione di un dibattito ed un confronto più che mai fertili.

Il lavoro di analisi è durato all’incirca due settimane. Ogni membro della Giuria si è ritagliato un tempo significativamente lungo per garantire un’attenta valutazione della mole e del ricchissimo materiale pervenuto, per l’analisi della storia artistica di ogni candidato, nonché della sua formazione ed attività creativa ed espositiva. Quando necessario, soprattutto laddove le domande giunte erano incomplete o carenti, la giuria tutta ha condotto un lavoro di approfondita ricerca in rete, al fine di avere un quadro più completo sulle personalità e sulla serietà degli artisti considerati.

“Abbiamo attentamente analizzato le motivazioni e le riflessioni proposte con un occhio di riguardo per le tematiche dichiarate nel bando, su tutte la sostenibilità, e le specifiche caratteristiche dell’area dei Colli Berici, dove poi si svilupperà il futuro “Museo a cielo aperto”. In diversi progetti ci sono piaciuti molto la delicatezza ed il rispetto verso la natura e l’ambiente, come pure le dichiarazioni poetiche che hanno ispirato gli artisti, gli schizzi ideativi, i render per la visualizzazione delle opere nel contesto – spiega la giuria in un comunicato -. Tutto il lavoro preparatorio sopra descritto ha fatto sì che, nella seconda sessione, durante le molte ore di discussione e valutazione, ci siamo trovati ad agire su un terreno di lavoro comune; abbiamo proceduto allineati e in armonia, aspetto non scontato che ha sorpreso perfino noi”.

“Ci siamo subito resi conto della varietà delle tematiche, degli approcci e dei materiali proposti e ci siamo lasciati stupire da alcune insolite “sorprese”, sia formali che nei contenuti, in molti casi davvero originali. I criteri condivisi che hanno guidato la nostra riflessione sono stati tra tutti: l’accostamento di età ed esperienza, il considerare la varietà di espressioni artistiche, la ricchezza di provenienze così diverse tra loro, l’uso dei materiali e dei linguaggi ma soprattutto il criterio della qualità delle proposte. Nella maggior parte dei casi ci siamo trovati immediatamente in sintonia e, di comune accordo, abbiamo convenuto sulla qualità, sull’originalità, sulla novità delle proposte ma anche, aspetto non trascurabile, sulla solidità dell’esperienza già dimostrata dagli artisti in altre occasioni oppure in lavori precedenti. Abbiamo immaginato, con la rosa di nomi di artisti selezionati, delle residenze “miste” e composte sulla base di un principio di equilibrio tra artisti consolidati accanto ad altri più giovani, per rafforzare il dialogo, creare energia e scambio, fondamentali per ogni pratica artistica”.

“In questo modo si verificherebbero le condizioni per quell’osmosi di freschezza ideativa ed intuizione, ricerca artistica e capacità concreta di realizzazione, caratteri del processo creativo del lavoro dei giovani di talento che vale davvero la pena incoraggiare. Abbiamo individuato in alcuni artisti (anche di età diversa tra di loro) delle similitudini riguardanti la fase di ricerca; li accomuna lo studio dell’area di intervento, la ricerca del confronto con le tradizioni culturali locali e la ricerca sulla morfologia del territorio”.

Ciò cha accomunava quasi tutti gli artisti è l’aver espresso il comune interesse, la voglia e la necessità di camminare, di indagare, esplorare, conoscere, collezionare ed entrare in dialogo con la natura ed il paesaggio dei Colli, ma anche, per quanto possibile, con la popolazione del luogo, tanto che alcuni artisti hanno espressamente auspicato uno scambio fertile con la comunità locale durante il periodo di residenza. La ricerca, la sperimentazione, la scoperta rappresentano, per la maggior parte degli artisti e professionisti selezionati, le tappe progettuali di un lavoro che è già vitale.

La Giuria propone di concentrare la produzione delle opere caratterizzate da una forte componente performativa (Cavazzana&Goldoni, Sartori, Zwaans, Wang e Abendroth) verso la fine del periodo delle residenze al fine di dare la possibilità agli artisti-performer di trascorrere un periodo di residenza appena prima dell’inaugurazione, in modo che le loro performances possano essere fruite dal pubblico durante l’inaugurazione/o la pre-inaugurazione.
Siamo anche convinti, che in un’iniziativa come questa, non si possa assolutamente fare a meno, come nelle “migliori tradizioni della Land art e di alcuni degli altri movimenti storici” dell’esigenza di documentare con scatti o riprese d’autore le vicende delle residenze, dell’avanzamento dei lavori in situ, come anche – e soprattutto – le performances inaugurali.

Grazie alla grande esperienza professionale ed il know-how tecnico e materiale dei giurati coinvolti, abbiamo ipotizzato soluzioni costruttive più adatte al rispetto del pensiero artistico, in altri casi abbiamo pensato ad alternative in merito ai materiali da utilizzare per garantire ad alcune opere una maggior resistenza alle intemperie e al passaggio del tempo. I giurati si sono detti disponibili a fornire consulenze curatoriali specifiche, contatti di persone e/o professionisti per la produzione delle opere, nonché per l’eventuale sponsorizzazione materiale (ipotesi da valutare).

Ci sono stati alcuni progetti non vincitori, che hanno riscontrato, dal primissimo istante, l’interesse di noi tutti. Alcune di queste proposte progettuali non sono state accolte per motivi legati all’impossibilità concreta della loro messa in opera, purtuttavia sarebbe desiderio della Giuria onorare tali progetti riservando loro una segnalazione speciale nella stampa e nel catalogo della rassegna.

“Si tratta dei progetti di Marco Emmanuele – spiega la giuria in comunicato – che ha proposto una delle sue delicate e commoventi “Drawing machines”, davvero troppo delicata per gli spazi esterni di Artenatura Villaga, ma che forse troverà collocazione, contemporaneamente alla rassegna in un piccolo spazio espositivo nella zona; il progetto del giovanissimo artista romano Davide Miceli, il quale con la sua “Forma della Fatica”, semplice ma allo stesso tempo acuta e di talento, ha proposto un’idea che ci ha letteralmente sedotti ma che siamo rammaricati di non aver potuto accogliere per le specifiche tecniche incompatibili con le norme di sicurezza. Infine, il progetto dell’artista estone Uku Sepsivart che, a causa dell’attuale situazione pandemica particolarmente critica in Estonia, ha rinunciato alla sua bella idea di trasformare il suo viaggio “ecosostenibile”, dall’Estonia fino ai Colli Berici, avvalendosi di una serie di strumenti differenti. Le prime residenze inizieranno a partire da metà Aprile e termineranno a metà Settembre 2021”. Periodo in cui si inaugurerà ufficialmente il museo.