Ascesa e declino di Boris Johnson

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Boris Johnson
Boris Johnson

“Negli ultimi giorni – ha detto Boris Johnson di fronte alla porta del numero 10 di Downing Street nel suo discorso di dimissioni – ho cercato di persuadere i miei colleghi che sarebbe bizzarro cambiare i governi quando stiamo offrendo così tanto, quando abbiamo un mandato così vasto e quando la scena economica è così difficile a livello nazionale e internazionale. Mi rammarico di non aver avuto successo in queste argomentazioni e ovviamente è doloroso non essere in grado di vedere io stesso realizzati tutte queste idee e progetti. Ma come abbiamo visto a Westminster l’istinto del gregge è potente e quando il gregge si muove, si muove”.

Boris Johnson ha sfidato le normali regole della politica per così tanto tempo, che è difficile credere che stia andando via davvero. Gli scandali che avrebbero affossato altri politici sembravano non avere alcun effetto su di lui: riusciva sempre a riprendersi e le sue gaffe e i suoi errori sono diventati il suo segno distintivo. Ha vinto due mandati come sindaco di Londra e ha contribuito a convincere milioni di persone a sostenere la Brexit nel referendum del 2016.

È diventato primo ministro nel luglio 2019 senza elezioni e quattro mesi dopo si è assicurato una vittoria schiacciante e storica, ottenendo seggi in parti del Paese che non avevano mai votato per i conservatori prima. All’alba del 2020, sembrava che nessuno potesse scalfire la sua posizione. Poi, è arrivato il coronavirus, insieme alla disastrosa risposta del Regno Unito che a un certo punto aveva il tasso di mortalità più alto nel mondo sviluppato.

Dopo ancora, si sono susseguiti le accuse di clientelismo e corruzione, i rapporti discutibili con gli oligarchi russi e il partygate, lo scandalo delle feste a Downing Street durante il Covid. La goccia che ha fatto traboccare il vaso questa volta è stata che il primo ministro fosse a conoscenza delle accuse contro Chris Pincher, un membro conservatore del Parlamento che ha recentemente lasciato la sua carica a seguito di accuse per aggressione sessuale.

Intanto, Johnson lascia al suo sostituto che dovrebbe arrivare in autunno un Paese che secondo gli analisti l’anno prossimo avrà la peggiore crescita economica di qualsiasi altro del G–20 al di fuori della Russia e un’inflazione che dovrebbe raggiungere l’11% su base annua, più alta di qualsiasi altra nazione del G–7.

Fonte The Vision