Asiago, due lavoratori in nero e due irregolari in ristorante: multa da 3600 euro

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I militari del Comando Provinciale di Vicenza, nei giorni scorsi, nell’ambito di un’attività di polizia economico-finanziaria del territorio volta alla repressione del fenomeno del “sommerso da lavoro”, hanno concluso un controllo finalizzato ad accertare il rispetto della normativa previdenziale e contributiva nei confronti di una società, con sede legale ad Asiago (VI), esercente l’attività di ristorazione con somministrazione.

Nel corso dell’intervento è stata accertata la presenza di due lavoratori intenti a prestare l’attività lavorativa alle dipendenze della società, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro (c.d. “in nero”) e di due dipendenti che, pur non essendo regolarmente assunti, sono risultati “irregolari” in quanto erano pensionati e prestavano la loro opera in modo occasionale.

All’esito dell’attività conclusa dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Asiago sono state irrogate nei confronti della società le sanzioni previste dall’art. 3, comma 3 del D.L. n. 12/2002 (c.d. Maxisanzione), per un importo pari ad € 3.600,00 e sono state segnalate all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza la posizione di nr. 2 lavoratori irregolari, per violazioni in materia di tutela assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestite dall’INAIL e la società controllata per l’applicazione della sospensione dell’attività imprenditoriale, come disposto dall’art. 14 del D.Lgs. 81/2008, in quanto si è riscontrano l’impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20 % del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro.

In merito a tale circostanza, l’Ispettorato del Lavoro ha provveduto ad emettere immediato provvedimento di sospensione dell’attività nei confronti del soggetto controllato, provvedimento che è stato successivamente revocato a seguito della regolarizzazione della posizione dei lavoratori e del versamento delle relative sanzioni.

Prosegue l’attività di contrasto all’economia sommersa posta in essere dalla Guardia di Finanza, a tutela non solo degli onesti operatori economici ma anche dei lavoratori e delle loro condizioni per evitare qualsiasi forma di possibile sfruttamento.