Il futuro è un ritorno al passato? Una volta il parto in casa era la norma, e che capiti ancora nel 2020 è in un certo senso poetico, ma lo è meno se non è stata una scelta della madre. E infatti la signora Marica, di Gallio, non aveva intenzione di partorire in casa, ma all’ospedale di Santorso. Le contrazioni però sono arrivate all’improvviso e non c’è stato il tempo di raggiungere il nosocomio. Il punto nascite di Asiago, anche se l’assessore veneto alla Sanità Lanzarin ha promesso che riaprirà, è chiuso per carenza di medici. Marica, per mettere al mondo in sicurezza la piccola Carola, ha fortunatamente potuto contare su un’amica ostetrica. Poi due ambulanze l’hanno portata a Bassano, e questo viaggio, con la placenta che non era uscita, è stato la parte più pericolosa, per il rischio di emorragia interna.
Ora la mamma e la bimba sono a casa. L’Ulss 7, da noi raggiunta al telefono, annuncia una conferenza stampa dell’assessore Lanzarin per domani mattina alle 10 all’ospedale di Bassano in cui illustrerà il futuro dell’ospedale. Ma intanto il caso fa discutere. Il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern, ai microfoni del TgR dice che “qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità” se in futuro questo tipo di episodi dovessero ripetersi con conseguenze meno felici. Carlo Cunegato, consigliere comunale di Schio e candidato al consiglio regionale nella lista ‘Veneto che vogliamo’ di Lorenzoni, ribadisce quanto già detto più volte dagli esponenti della civica di centrosinistra, che già mesi fa avevano sollevato la questione dell’ospedale di Asiago.”Il declino della sanità Veneta non è più accettabile – afferma Cunegato – Stiamo ritornando nel passato, senza servizi né diritti. Come per Santorso. L’assessore regionale Lanzarin ha addirittura giurato che tornerà tutto come prima – aggiunge – Sono anni di promesse, non mantenute, che adesso diventano addirittura giuramenti, che però sappiamo già che saranno parole al vento“.