Asili Nido, Il Sole 24 Ore: “Arriva Bonus Inps, ma spesa abbattuta totalmente solo con iniziative locali”. Citazione per Vicenza

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Il Comune di Vicenza viene citato per le sue iniziative a favore degli asili nido in un articolo de Il Sole 24 Ore, oggi in edicola. A breve, infatti, ovvero a partire da marzo sarà possibile presentare domanda per il bonus nido 2024.

Si tratta del contributo che rimborsa il pagamento delle rette per la frequenza di strutture per l’infanzia. Il quotidiano economico, da qui la citazione per il capoluogo berico, sostiene che frequentare un asilo nido è senza spese solo se al bonus statale si sommano iniziative messe in campo dagli enti locali, dalla Regione fino, appunto, ai comuni.

A Vicenza, ad esempio, a settembre scorso l’ente ha avviato una politica in tal senso, che prevede per i frequentanti asili nido comunali o in concessione una riduzione della retta per l’anno educativo 2023-2024, accedendo tanto al Bonus asili nido Inps che, successivamente, al rimborso comunale “che ammonta al 20% di quanto resta da pagare dopo aver ricevuto il bonus dall’Inps”, aveva informato il Comune di Vicenza.

Il miraggio del ‘nido gratis’ – scrive Il Sole -, dunque, diventa realtà solo per chi riesce ad accedere, in parallelo, anche ad altri aiuti, come quelli locali di Regioni e Comuni, per abbattere la retta. Con tempistiche per la presentazione della domanda e importi differenti, le misure messe in campo sul territorio sono ormai numerose: la Lombardia abbatte la quota eccedente il bonus Inps per chi ha un’Isee sotto 20mila euro; la Liguria, dove è possibile fare domanda dal 15 febbraio scorso e fino al prossimo 31 luglio, ha alzato il tetto Isee a 35mila euro; stessa soglia Isee in Toscana, dove vengono concessi fino a un massimo di 527,27 per coprire la quota che eccede il bonus Inps; in Campania, dal prossimo 5 marzo fino al 19 aprile, sarà possibile chiedere un voucher fino a 3mila euro, modulato in base all’Isee. Non mancano, infine, diverse iniziative comunali, ad esempio a Vicenza, Buccinasco, Aprilia, Cuneo e così via”.

Fonte: Il Sole 24 Ore