Asja Zenere, sciatrice alpina originaria di Enego, si è classificata 22esima nella seconda manche del gigante di Meribel in Francia, valido per i Mondiali 2023 di sci alpino. L’azzurra, aveva concluso la sua prima manche in ventesima posizione per via di un grave errore.
Tuttavia la buona notizia è dettata più che altro dalla sua partecipazione a gare di così alto livello dopo una lunga serie di infortuni che, a partire dal 2019, l’avevano costretta a ripartire da zero. Nonostante gli anni duri, è tornata sugli sci vincendo due coppe d’oro al FIS nel 2021 e nel marzo dell’anno scorso.
Il 2022 ha segnato anche il suo debutto in Coppa del Mondo a Lenzerheide in Svizzera in slalom gigante. Nella medesima specialità ha gareggiato il 5 dicembre scorso come atleta della nazionale italiana di sci alpino femminile, conquistando a Zinal il primo posto in Coppa Europa e il 10 dicembre, a Sestriere, il primo piazzamento a punti in Coppa del Mondo (11ª).
Oggi guida la classifica assoluta e di gigante in Coppa Europa ed è stata convocata assieme ad altri 23 atleti italiani ai Mondiali di sci alpino di Méribel – Courchevel in Francia dove oggi, appunto, ha fatto la sua prima gara.
Si tratta di risultati straordinari che nascono da tanta determinazione e da un percorso riabilitativo complesso che ha previsto anche l’uso dei dispositivi nanotecnologici Taopatch, messi a punto dall’azienda trevigiana Tao Technologies di Castello di Godego, che l’hanno aiutata a migliorare i tempi di recupero e la performance.
Commenta Asja Zenere: “Quando lavoro sull’equilibrio ho un sacco di beneficio sulla pista da sci perché i dispositivi, ideati dal Dottor Fabio Fontana, mi rimettono in bolla. In particolare, uso i dispositivi per alleviare il dolore perché altrimenti questo ginocchio non mi dà pace. E poi li uso nei punti dove mi permettono di recuperare e di riposare meglio, visto i tempi stretti tra una gara e l’altra”.
L’obiettivo è quello di vincere la Coppa Europa e poi fare dei buoni risultati alla Coppa del Mondo. È un bel traguardo da raggiungere per l’atleta originaria di Enego che conclude: “Il Dr. Fabio Fontana è mio compaesano. Quando mi ha fatto conoscere questi dispositivi, ho capito che potevano aiutarmi. Grazie a loro la mia vita di atleta è cambiata tanto, perciò ringrazio il dottor Fontana di essere un genio, di avere avuto la mente così brillante da inventarli”.