“Asparago & Contorni”, l’ultimo libro di Otello Fabris celebra l’asparago bianco di Bassano del Grappa

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asparago bianco bassano
Al via la 44a rassegna "A tavola con l'Asparago Bianco di Bassano DOP"

Asparago Bianco di Bassano del Grappa: è stato presentato oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, l’ultimo libro di Otello Fabris ‘Asparago & Contorni’, Editrice Artistica Bassano. L’autore compone così una quadrilogia sugli elementi più importanti della gastronomia della sua terra: asparago, vini locali, spiedo e stoccafisso.

“Il titolo è un paradosso – ha premesso l’autore – perché l’asparago non ha certo bisogno di contorni, essendo il protagonista assoluto delle nostre tavole in primavera. I ‘contorni’ sono le opere d’arte create in onore di questo straordinario e unico prodotto della nostra terra. Sono i tratti storici che hanno origine dall’antica Roma, le indagini raccolte negli antichi manuali di Medicina e Agronomia. Sono i contenuti storici, artistici, il gusto della convivialità, l’afflato di un territorio”.

La presentazione è stata introdotta dal presidente del Consiglio regionale del Veneto, che ha ringraziato “Otello Fabris, massimo esperto del Rinascimento veneto e della cultura popolare, quella espressa da Teofilo Folengo e da tanti altri artisti. Otello è uno studioso appassionato di enogastronomia e storia, un grande divulgatore e insegnante. Ama profondamente la propria terra e la sa raccontare in modo davvero mirevole. Ha saputo coniugare in modo straordinario l’arte del cibo, da destinare sia al corpo che alla mente, fedele al motto ‘Noi siamo quello che mangiamo’. Ringrazio anche il Gruppo dei ristoranti bassanesi e i rappresentanti del Consorzio di tutela dell’asparago bianco di Bassano”.

Il vicepresidente del Consiglio regionale ha ricordato che “da sette anni palazzo Ferro Fini offre visibilità a mostre e volumi di artisti e scrittori veneti che sanno rappresentare bene il nostro territorio sotto molteplici aspetti: culturale, storico, enogastronomico… E Otello Fabris nella sua ultima opera racconta molto bene la nostra storia, la nostra cultura, la nostra identità e le nostre tradizioni. L’asparago è il prodotto di eccellenza di Bassano, Rosà e Cassola. Mi piace sottolineare l’impegno profuso dal territorio bassanese per far conoscere la storia e valorizzare questo straordinario prodotto della gastronomia regionale”.

L’Assessore regionale all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari opportunità, ha promosso e voluto questa presentazione ritenendo “importante offrire visibilità a un libro che sa raccontare bene la storia e l’identità del nostro territorio, le bellezze che vi sono racchiuse. Credo che sia giusto tramandare, trasferire, soprattutto alle giovani generazioni, il nostro ricco patrimonio di tradizioni. È la narrazione quello che alla fine resiste allo scorrere del tempo, ma bisogna saper raccontare e Otello Fabris è un narratore fenomenale”.

L’autore, Otello Fabris, è stato insignito di numerosi riconoscimenti; tra questi, del premio ‘Meraviglia italiana del Gusto’, del titolo di ‘Embajador de Honor’ del Consiglio europeo delle Confraternite Enogastronomiche. Ha collaborato come docente a contratto nel Corso di Laurea in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione dell’Università di Padova e presso l’Istituto Italiano di Cultura a Bucarest e l’IPSSAR ‘Maffioli’ di Castelfranco Veneto.

“Il libro è una divertente e personale indagine che prende avvio da una tavolata di giovani per esplorare i ‘contorni’: documenti, memorie, dipinti – ha spiegato Fabris – Questo volume chiude la quadrilogia sulle tipicità venete e credo che sia il più bello ed emozionante. Cerco di capire e far capire da dove è iniziato il viaggio della nostra gastronomia, attraverso un percorso storico e scientifico in cui mi propongo nel ruolo di guida, per esplorare il mondo dell’asparago. Un prodotto che si colloca fuori dal mercato perché risponde solo alla legge della tradizione. Caratterizza perfettamente la nostra identità bassanese. Festeggiamo l’asparago dal 19 marzo, giorno di San Giuseppe, fino al 13 giugno, quando si celebra Sant’Antonio di Padova. Perché una leggenda farebbe risalire proprio a Sant’Antonio l’origine della coltivazione dell’asparago bianco di Bassano: il Santo avrebbe portato i sementi dall’Africa. E l’asparago è legato a un altro grande Santo: San Marco. La festa dell’asparago la celebriamo proprio il 25 aprile, giorno di San Marco! Tutto questo per far capire come noi consideriamo l’asparago un prodotto assolutamente sacro, che caratterizza la primavera e favorisce riunioni conviviali, in famiglia e con gli amici. Pensate che nel Settecento i bassanesi confezionarono ceramiche a forma di mazzi di asparago, destinate alle tavole. Per la stesura del libro è stata fondamentale l’archeologia: lo studio dei documenti racchiusi nelle biblioteche, pinacoteche e archivi. La mia opera racchiude assieme arte, scienza, storia e narrazione. Credo che meriti la foglia d’oro stampata in copertina. Del resto, l’asparago bianco bassanese è un prodotto meraviglioso, i cui mazzi sono legati ancora con la ‘stroppa’, nel pieno rispetto della tradizione, una vera e propria opera d’arte”.

Il giornalista Giandomenico Cortese ha evidenziato “l’importante ruolo svolto dai commercianti bassanesi affinché l’asparago bianco si potesse fregiare del marchio DOP”. “Otello Fabris è un grande narratore e uno storico acuto – ha aggiunto Cortese – Il suo libro è dotato di una specificità e di un’originalità che non possono non essere diffuse. Il suo è stato un lavoro certosino di ricercatore attraverso l’iconografia, raccogliendo tutte le opere della storia dell’Arte che avessero come componente, anche secondaria, proprio l’asparago”.