Agsm Aim, primi test per l’asse omocromo Vicenza-Verona. Possamai a Il Corriere del Veneto: “Obiettivo è pacificare l’azienda”

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AGSM AIM , i sindacati chiedono un confronto sul futuro

Asse Vicenza-Verona per la stabilità di Agsm Aim: si avvicinano i primi “test” per valutarne la consistenza. Come riferisce questa mattina in una lucida analisi Il Corriere del Veneto che riporta anche alcune dichiarazioni del sindaco berico, Giacomo Possamai. Lunedì prossimo è in programma un’assemblea dei soci che potrà dire di più.

In questa ottica va d’altronde letta la nomina, di cui abbiamo scritto ieri da queste pagine, del consigliere comunale del Partito democratico Alessandro Marchetti alla cura delle società partecipate da Palazzo Trissino. Anche questa, ovviamente si innesta sull’asse Vicenza-Verona che, dopo la sconfitta del centro destra dell’ex sindaco Rucco, vede ora due soci Agsm Aim espressione del centro sinistra, la Vicenza (38,8%) di Possamai e la Verona (61,2%) di Damiano Tommasi.

In questo scenario ci sono i 3 consiglieri vicentini che, come è noto, sono stati espressi dalla precedente amministrazione, quella di Rucco. Su questo aspetto, CV scrive: “Nei giorni scorsi il sindaco Giacomo Possamai ha parlato con i tre consiglieri“, ovvero “Gianfranco Vivian, Fabio Sebastiano e Anna Massaro. E ha parlato sia con il presidente del Gruppo Federico Testa, docente universitario e già deputato Pd, sia con il sindaco di Verona Damiano Tommasi (centrosinistra), il quale nell’assemblea è l’azionista di maggioranza. Un altro incontro tra Possamai e i tre berici è previsto prima dell’assemblea. L’intenzione è trovare una ‘quadra’ nel modo più pacifico, nell’idea che però molto dipenderà anche dall’atteggiamento dei veronesi, che probabilmente dei tre vicentini oggi in Cda farebbero volentieri a meno. E dipenderà dall’orientamento dei soci, che oggi parlano la stessa lingua, quella del centrosinistra“.

L’obiettivo, dice Possamai a Il Corriere del Veneto, “è pacificare un’azienda che non si può permettere crisi di questo tipo alla luce degli utili e dei servizi che ricadono sulla città”. E ancora: “è chiaro che l’anno davanti a noi non può essere caratterizzato da litigi”.

Il riferimento temporale tocca il mandato dei tre consiglieri che scadrà a primavera 2024. “Nessuno di loro ha palesato l’intenzione di dimettersi ma nessuno ha nemmeno mai chiesto dimissioni – osserva il sindaco -. C’è un termine di scadenza. Ma è evidente che sono consiglieri di Cda su mandato del Comune di Vicenza. E seppur indicati dal precedente sindaco, il mandato del Comune oggi è chiaro e sono tenuti a seguirlo”.