Il terziario di mercato vicentino regge, pur in una generale congiuntura economica complessa, ma non mancano le preoccupazioni per l’impatto sui consumi dovuto a fattori che incidono sui livelli di fiducia di cittadini e imprese: in primis le crisi internazionali e la perdita di potere d’acquisto delle famiglie.
È quanto emerso nel corso dell’Assemblea annuale di Confcommercio Vicenza tenutasi ieri nella sede di via Faccio, partecipata dai dirigenti territoriali e di categoria dell’associazione del commercio, turismo e servizi della provincia di Vicenza.
Ad analizzare il contesto in cui si trovano ad operare gli imprenditori del terziario è stato il presidente Nicola Piccolo nella sua relazione, nella quale ha esordito sottolineando la situazione di “permacrisi che ha caratterizzato gli ultimi anni, dall’emergenza Covid alle recenti guerre: una continua fonte di incertezza che non gioca a favore dei nostri settori” ha affermato.
E se qualche segnale positivo arriva dal lento rientro dell’inflazione, le “buone notizie” il presidente di Confcommercio Vicenza le legge soprattutto nel contesto locale: nella sua relazione, infatti, Nicola Piccolo ha riportato i dati dell’Osservatorio Economico, l’indagine realizzata dall’Associazione e riferita ai primi nove mesi del 2023, da cui risulta che il 44% delle imprese del terziario giudica il proprio stato di salute buono e il 42% discreto.
Un “campanello d’allarme” suona però sui segnali di difficoltà economica da parte della clientela registrato nell’ultimo trimestre dalle aziende del settore, che hanno per parte loro risposto cercando di contenere i prezzi applicati a prodotti e servizi. “Se l’inflazione sta rallentando – ha sottolineato il presidente Piccolo -, il merito va riconosciuto anche alle nostre imprese, la maggior parte delle quali ha dichiarato di non voler aumentare i prezzi anche nel trimestre corrente”.
Un contributo, quello del terziario di mercato, che va pure riconosciuto sul fronte della tenuta del tessuto economico provinciale: “Basti pensare all’occupazione: entro gennaio 2024 – ha evidenziato Piccolo – le imprese dei nostri settori prevedono, in provincia, lavoratori in entrata per oltre 10 mila unità. Diamo lavoro, distribuiamo ricchezza, siamo un presidio essenziale per la qualità di vita delle nostre città e dei nostri paesi”, ha detto.
Un passaggio importante della relazione del presidente Piccolo è stato riservato proprio ai temi della città e dell’urbanistica, dove è stato forte il richiamo alle Amministrazioni locali per lavorare “sulla rigenerazione urbana e sulla rivitalizzazione dei servizi di prossimità, azioni essenziali per contrastare la desertificazione commerciale dei centri storici e delle periferie, così come delle aree collinari e montane”.
E un forte invito è arrivato anche per lavorare con più sinergia sul turismo, perché “Vicenza può aspirare a diventare ancor più una meta irrinunciabile nella mappa del turista italiano e straniero in Veneto; ne ha tutte le caratteristiche per il suo mix di turismo culturale, montano, nella natura ed enogastronomico. E ne ha anche le infrastrutture promozionali, al quale proprio Confcommercio Vicenza ha dato un essenziale contributo con la costruzione di Easyvi.it, il portale turistico provinciale e con la stipula di oltre 50 Protocolli d’Intesa cultura e turismo con altrettante Amministrazioni comunali”
Ma tutto questo, ovvero lo sviluppo del commercio, del turismo e dei servizi, ha bisogno, per il presidente Piccolo, di una condizione “sine qua non” , che è la sicurezza: “Tra le preoccupazione dei nostri imprenditori – ha evidenziato, riferendosi ad una domanda specifica contenuta nel recente Osservatorio Economico – quella di lavorare in una zona poco sicura viene al primo posto: prima dell’inflazione, prima delle scadenze fiscali”. Serve dunque “più presidio preventivo sul territorio, come ha fatto il Comune di Vicenza con l’istituzione del vigile di quartiere, e più uomini per le Forze dell’Ordine, come abbiamo recentemente chiesto al Governo, dal quale, a quanto pare, stanno arrivando le prime risposte” ha ribadito.
Governo che deve poi lavorare, per il presidente di Confcommercio Vicenza, anche su altri fronti prioritari: “su una decisa inversione di rotta in tema di pressione fiscale, oggi preoccupante; per un minor costo del lavoro alle imprese, per un effettivo rilancio dei consumi e in definitiva per la crescita”.
Più consumi e più crescita, dunque, per consentire alle aziende del terziario di mercato vicentino di affrontare al meglio le sfide presenti e future: dalla questione energetica, dove non mancano ancora le incognite, al crollo demografico che impone un ripensamento di prodotti e servizi, fino alla rivoluzione del digitale e dell’Intelligenza Artificiale: “Non facciamoci trovare impreparati al futuro” è stata l’esortazione finale del presidente Piccolo, ricordando i tanti fronti in cui l’Associazione è impegnata proprio per accompagnare le imprese del settore in uno scenario di profondo cambiamento.