L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) è nota a molti ma a me è affidato il compito di parlarne con semplicità per chi non la conosce in questa nuova testata che vuole essere prima di formazione e, poi, di informazione e approfondimento.
L’ABI, quindi, è l’associazione di settore del mondo bancario e finanziario italiano (qui l’elenco degli attuali associati, ndr). Volontaria e senza finalità di lucro, tutela e promuove gli interessi comuni degli istituti ad essa associati, coordinandoli con gli interessi del Paese. Con l’ambizione di incentivare l’innovazione e lo sviluppo, promuove la cultura della sana e prudente gestione bancaria, di comportamenti ispirati ai principi di corretta imprenditorialità e di realizzazione di un mercato libero e concorrenziale.
L’Associazione attiva, inoltre, iniziative per la crescita ordinata, stabile ed efficiente delle imprese bancarie e finanziarie in un’ottica concorrenziale coerente non solo con le normative nazionali ma anche con quelle dell’Unione Europea e internazionali.
Esempio concreto di queste iniziative è l’ABI Lab, un centro di alta ricerca che favorisce la collaborazione tra banche italiane al fine di sviluppare l’infrastruttura tecnologica, oltre a sollecitare con i propri contributi l’aggiornamento del quadro normativo, sia nazionale che europeo, in un contesto tecnologico in continua evoluzione.
Per perseguire le proprie finalità, l’ABI organizza anche dibattiti e ricerche, favorendo la circolazione delle informazioni fra gli associati o fra essi ed altri enti economici e finanziari. Inoltre elabora linee guida per le politiche di occupazione degli istituti associati nei confronti delle organizzazioni sindacali, e sollecita processi di modernizzazione delle pubbliche amministrazioni per favorire la competitività dell’intera economia nazionale.
Come associazione volontaria, l’ABI non ha potere esecutivo e decisionale nei confronti di alcun associato. E’ utile precisare che l’associazione non può accedere ai database delle banche e degli intermediari associati, dove sono custoditi i dati finanziari dei clienti.
L’Associazione Bancaria Italiana venne fondata a Milano il 13 aprile 1919 dai rappresentanti di 53 banche. Intraprese la propria attività collaborando con le associazioni di banche già esistenti all’epoca, come Banche popolari, Casse di risparmio e Casse rurali e artigiane. Si distinse, però, da queste associazioni per il taglio più ampio e generale: l’ambito di interesse non era limitato al settore creditizio italiano, per cui l’associazione intese fin da allora dotarsi di un carattere internazionale. Anche per questo motivo le sedi non sono localizzate solo nel territorio italiano ma perfino a Bruxelles e Francoforte, per esprimere la vicinanza alle istituzioni europee. L’Associazione aderisce, inoltre, alla Federazione Bancaria Europea.
L’ABI è attualmente protagonista di un importante lavoro per sostenere le misure del Governo contro l’emergenza Covid 19. L’associazione infatti ha coordinato gli istituti bancari, aiutandoli a comprendere le direttive delle autorità e a mettere in atto le misure di aiuti quali garanzie sul credito, facilitandone la tempestività. Di grande utilità anche l’attività di segnalazione delle problematiche manifestatesi, che ha permesso al Governo di intervenire e correggere le procedure che non stavano funzionando nella maniera voluta.