Prendiamo spunto dalla presunta preannunciata modifica del contratto Dazn: stop a due utenti al prezzo di uno (1). Odiosa decisione, ma è consentito dalla legge. Lo sport di alto livello è popolare e quindi tantissime reazioni, molte con minacce di denunce, esposti, class action e chi più ne ha più ne metta.
Alcune reazioni sono state fatte proprie da legislatori nazionali che hanno annunciato interrogazioni. Iniziative morte sul nascere. Era ovvio, anche se l’ignoranza istituzionale si giustifica peggio di quella individuale di chi scrive su un social.
I media sul caso hanno generalmente scritto “associazioni consumatori denunciano Dazn”.
Considerato il livello medio di informazione (quasi tutti di quei pochi che leggono e/o ascoltano si fermano ai titoli), è passato il messaggio che le associazioni difendono i diritti dei consumatori.
W queste associazioni, tanto brave, indispensabili, necessarie, “se non ci fossero loro” (Gabibbo incluso)….
Il caso da cui siamo partiti è il tipico “fumo”, perché quasi nessuno ha detto che la colpa è della legge e non di Dazn. “Fumo” alimentato da altrettanta informazione che vive di urla, titoli e testi cruenti, scioccanti, disperati e con giustizia dietro l’angolo. Il mondo, però, non va così, soprattutto in Italia: giustizia mista ad ingiustizia, lentezza, mancanza e/o farraginosità di strumenti, costi spesso superiori al danno patito. Ma tutto questo, nonostante ben noto ad associazioni e media, poco interessa (se non in qualche approfondimento), perché sembra che entrambi, per vendersi meglio ne abbiano bisogno.
Il cittadino medio, più acculturato in merito rispetto ad alcune decine di anni fa, ne è sempre meno coinvolto e reagisce con distrazione.
Abbiamo generalizzato, ché in questo marasma ci sono media e associazioni diverse, ma è innegabile che l’immagine diffusa sia questa. Immagine alimentata anche dal fatto che, essendo quasi tutte le associazioni e i media foraggiati da soldi pubblici, il consumatore medio si rapporta a loro come con qualunque altra struttura di Stato: pretesa, diffidenza e dileggio.
Ma allora, Aduc, che ci sta a fare? Ce lo chiediamo ogni giorno e, nel frattempo, cerchiamo di fare meno male a noi e a chi si informa tramite noi.
1 – https://www.aduc.it/comunicato/dazn+cambia+contratto+unilateralmente+puo+fare_33465.php