Si è svolta oggi, presso la sede di Ipab di Vicenza in contrà San Pietro, l’asta pubblica ad unico e definitivo incanto per la vendita di parte del patrimonio immobiliare dell’Ente. L’evento ha riguardato quattro lotti specifici:
- Lotto n. 1: fabbricato urbano in via Ponte, 94 a Barbarano Mossano.
- Lotto n. 2: fabbricato residenziale/commerciale in viale Trento, 4-12 a Vicenza.
- Lotto n. 3: Palazzo Serbelloni in contrà Oratorio dei Proti, 3-5 a Vicenza.
- Lotto n. 4: fabbricato residenziale/commerciale in viale G. Verdi, 30-38 a Vicenza.
Durante l’asta sono pervenute offerte per due dei quattro lotti in vendita, precisamente per il Lotto n. 2 e il Lotto n. 3.
Il Lotto n. 2, con un prezzo a base d’asta di 596.000 euro, ha ricevuto un’offerta di 596.003 euro. Il Lotto n. 3, invece, ha visto un’offerta ben superiore alla base d’asta di 1.656.000 euro, raggiungendo una cifra di 1.826.000 euro.
L’alienazione di questi immobili sarà finalizzata solo dopo il completamento di una serie di passaggi burocratici, tra cui l’autorizzazione alla vendita da parte della Regione del Veneto.
«Non possiamo che esprimere soddisfazione per questo risultato – ha dichiarato Achille Variati, presidente di Ipab di Vicenza –. Si tratta di un primo ma fondamentale passo verso la vendita di due fabbricati di nostra proprietà, il cui esito sottoporrò come presa d’atto, già dalla prossima settimana, al Consiglio di amministrazione».
Variati ha sottolineato l’importanza di queste operazioni per il futuro dell’Ente: «Il patrimonio mobiliare e immobiliare di Ipab di Vicenza è parte della storia stessa della città e della provincia, ed è stato donato nel corso dei secoli. È evidente che, in questo periodo storico, l’Ente deve focalizzare la propria mission sull’assistenza agli anziani non autosufficienti, nodo cruciale per l’odierna società e per gli anni a venire».
Infine, Variati ha evidenziato come le risorse ricavate da queste alienazioni potranno contribuire a potenziare le strutture e i servizi di assistenza: «Questo tipo di alienazioni ci danno la possibilità di incrementare le nostre risorse, in parte intaccate dalla lunga e costosa gestione del Covid-19, e se possibile, investire per potenziare i posti letto e migliorare e ammodernare le strutture e i servizi di assistenza».