Continuano anche nel 2025 le tensioni tra le Comunità Ebraiche italiane e le voci critiche nei confronti delle politiche di Israele a Gaza. Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, ha commentato aspramente (qui i la nota completa) le recenti dichiarazioni della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni, e del presidente della Comunità ebraica di Venezia, Dario Calimani.
Di Segni ha criticato Papa Francesco per le sue parole sul conflitto israelo-palestinese, definendo “crudeltà” il trattamento riservato ai bambini palestinesi da parte di Israele e chiedendo di porre fine alla “colonizzazione dei popoli con le armi”. Acerbo, invece, ha difeso il Pontefice, esprimendo solidarietà e sostenendo che “da biasimare sia la complicità del nostro governo e dell’Unione Europea con Netanyahu”.
Secondo Acerbo, identificare l’ebraismo con Israele, come sembrerebbe fare Di Segni dichiarando “difficile invitare Papa Francesco in sinagoga”, rischia di alimentare l’antisemitismo. Il segretario del PRC ha inoltre sottolineato come molte voci ebraiche nel mondo si dissocino dai crimini del governo Netanyahu, chiedendo un cessate il fuoco e la fine dell’occupazione.
Sul fronte veneziano, Calimani ha chiesto di vietare un evento organizzato da Amnesty International all’Ateneo Veneto, incentrato sul “genocidio in corso a Gaza”. Anche in questo caso, Acerbo ha difeso Amnesty e altre organizzazioni per i diritti umani come Human Rights Watch, ricordando che hanno documentato come le azioni di Israele a Gaza possano configurarsi come genocidio. La stessa Corte Internazionale di Giustizia ha ritenuto plausibile questa accusa, aprendo un procedimento su richiesta del Sud Africa.
Acerbo ha elogiato la presidente dell’Ateneo Veneto, Antonella Magaraggia, per aver resistito alle richieste di censura, esprimendole solidarietà. Ha anche ricordato le voci autorevoli del passato, come Primo Levi e Natalia Ginzburg, che condannarono i crimini israeliani, evidenziando come oggi ogni critica verso Israele sembri essere etichettata come antisemitismo.
Infine, Acerbo ha menzionato una lettera aperta alle Comunità Ebraiche scritta dal pacifista Raniero La Valle, che ha firmato e spera possa aprire un confronto costruttivo. Conclude riaffermando la necessità di distinguere tra il giudizio sulle politiche di Israele e il rispetto per le comunità ebraiche in Italia e nel mondo, ribadendo l’urgenza di un dialogo pacifico e inclusivo.