Attacco a sede del Pd Vicenza, vero, e a quella della Lega, a dir poco “gonfiato”: così Rucco casca e fa cascare in fake news

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La sede Lega senza striscione di Salvini ma anche senza danni da sassi o molotov
La sede Lega senza striscione di Salvini ma anche senza danni da sassi o molotov

Dopo averne avuto sentore in una fase di copertura non totale della redazione, che di domenica con le nostre risorse non riusciamo a coprire h24, tornando al lavoro, rigorosamente a distanza, leggevamo verso le ore 22 una nota delle 20.33 di ieri del capogruppo del Pd della regione Veneto, Stefano Fracasso, che confermava la notizia: “Molotov contro sede PD Vicenza – Fracasso: “Atto di viltà senza scusanti“.

Vista l’ora facevamo un rapido giro di telefonate e ne verificavamo la correttezza ma, mentre stavamo pubblicando un breve lancio, leggevamo il comunicato immediatamente successivo dell’ufficio stampa del Comune di Vicenza, a cui davamo priorità istituzionale nella sua pubblicazione e che, titolando “Attentati alle sedi vicentine della Lega e Pd, la condanna del sindaco Rucco“, riportava la “netta condanna” del sindaco aa nome dell’amministrazione comunale “per due atti inquietanti su cui mi auguro si possa fare fare velocemente luce e piena solidarietà a Lega e Partito Democratico di Vicenza”.

Pubblicavamo, quindi, subito dopo la notizia sull’assalto al Pd corredandola di quella alla Lega la cui fonte era addirittura palazzo Trissino.

Nella tarda serata e nella notte giungevano altri attestati di solidarietà (tutti verso il Partito democratico, il primo dei quali alle 21.48 a firma di Luca Fantò, segretario provinciale del Psi di Vicenza, poi alle 23.15 del segretario cittadino del Pd, Federico Formisano e poco dopo anche da Ennio Tosetto per Vinova) e, vista l’ora e avendo già dato la (doppia) “notizia”, decidevamo di riferirne stamattina.

Ma stamattina all’accensione del Pc leggevano per primi alcuni messaggi del nostro direttore che, insospettito dall’assenza di note della Lega, tipicamente molto pronta nel denunciare eventuali attacchi subiti, pur se “tranquillizzato” dalla nota del sindaco, ci chiedeva di fare accertamenti anche sulle affermazioni riportate sul GdV di oggi:

  • «È un atto schifoso verso la politica tutta, un segnale preoccupante di anti-politica», ha detto il segretario leghista Matteo Celebron.
  • Secondo Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, «colpiscono il Pd e la Lega nella Regione che ha dimostrato di saper fronteggiare l’emergenza Covid-19».

Tutto questo premesso ecco la vera e sintetica ricostruzione di fatti al momento attuale che, intanto, escludono da parte delle Forze dell’ordine un attacco alla Lega, ma solo alla sede del Partito Democratico.

Mentre il Segretario della Lega di Vicenza e provincia Celebron chiamato sul posto nella serata di ieri dalla Forze dell’Ordine ci ha spiegato che “è stato tolto lo striscione della Lega per Salvini sotto alle bandiere e poi dato alle fiamme nel portico davanti alla sede Pd, dove sono state ritrovate le lettere di rivendicazione, ma la nostra sede non è stata danneggiata, né all’esterno né all’interno“.

Dove nasce l’equivoco in cui è cascato o è stato fatto cascare il nostro sindaco e il suo ufficio stampa, ben più numeroso e articolato della nostra redazione?

attentato sede Pd
attentato sede Pd

Dallo striscione inneggiante alla Lega di Salvini prelevato dalla sede della Lega per lanciarlo in fiamme contro la sede del Pd insieme a quella che, dai primi accertamenti, parrebbe una Molotov che ha lasciato i segni visibili nelle foto oltre a quelli dei frantumi ai vetri?

E visto che il messaggio dell’autore dell’aberrante attentato, si noti bene al singolare, è stato lasciato solo davanti al Pd ecco che si capisce l’assenza di note ufficiali, a parte le dichiarazioni generiche di Celebron e Ciambetti, da parte della Lega.

La più generica e prudentemente veritiera è stata, poi, quella di Celebron che ieri sera si è recato davanti alla sede del Pd dove le Forze dell’ordine, dopo aver verificato che null’altro era successo presso la vicina sede della Lega oltre all’asportazione dello striscione usato come arma incendiaria contro la sede Dem, sono state per ore a fare i loro rilievi con la segretaria provinciale del Partito Democratico Chiara Luisetto.

Caro sindaco, la prossima volta che ci invia un comunicato non si offenderà se lo controlleremo più attentamente, prima di pubblicarlo e non dandole più la credibilità che fino a stanotte le avevamo accreditato, e se le chiediamo fin d’ora un qualche maggior controllo sulle sue fonti anche per non obbligare le colleghe giornaliste che operano nel suo ufficio stampa a fare anche loro, in quanto iscritte all’Ordine dei Giornalisti, le verifiche dovute salvo non essere più “fonte ufficiale”, come in questo caso che segue altre sviste del passato.