Attività di prevenzione e di peer education all’Istituto Montagna di Vicenza

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La Giornata internazionale senza tabacco è stata indetta per la prima volta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 7 aprile 1988, allo scopo di incoraggiare i fumatori ad astenersi per almeno 24 ore dal consumo di tabacco. Quest’anno, in concomitanza con il 40° anniversario della sua fondazione, la giornata serve anche a fare il punto della situazione sulla diffusione del tabagismo nel mondo e per richiamare l’opinione pubblica sui gravissimi effetti che ha sulla salute umana.

Nel 2011 l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha stimato infatti che circa sei milioni di persone perdano la vita ogni anno per malattie correlate al fumo di tabacco.
All’Istituto Montagna (foto di archivio, ndr) l’argomento è molto sentito e viene affrontato con una serie di azioni, ormai consolidate nel tempo.

“Nell’arco dell’anno scolastico – spiega la prof.ssa Giovanna Boatta, referente del progetto per l’Istituto Montagna – gli studenti delle quarantadue classi hanno svolto numerosi incontri con esperti in vari settori della prevenzione (oncologia, andrologia, cardiologia, pneumologia), hanno incontrato i volontari delle associazioni dei donatori di sangue, midollo osseo e organi (Fidas, Admo e Aido ), diventando essi stessi nuovi donatori e si sono sottoposti ad uno screening di prevenzione grazie alla disponibilità di medici ed infermieri che prestano la loro opera presso l’Associazione Amici del Cuore di Vicenza.”

“Altro tasto dolente, il gioco d’azzardo e le scommesse…”
“I ragazzi hanno partecipato a un sondaggio sugli stili di vita, iniziativa voluta dalla Regione Veneto, ad un altro sul gioco d’azzardo indetto dal Miur e su questo tema, insieme ad altri istituti della città, hanno seguito una lezione spettacolo per comprendere i numerosi aspetti psicologici e sociali e i pericoli connessi al complesso mondo delle scommesse, aiutati da un team di matematici esperti di calcolo delle probabilità.”

“In quali altri settori s’è attivato l’Istituto Montagna?”

“E? nel campo della battaglia alle dipendenze da sostanza che l’Istituto gestisce il maggior numero di attività e interventi attraverso una metodologia ormai consolidata, chiamata Peer Education.”

“Può entrare nel dettaglio?”
” L’espressione Peer education (letteralmente Educazione alla pari) si riferisce a quella proposta educativa attraverso la quale, in un gruppo, alcuni soggetti, i peer educators per l’appunto, vengono scelti e formati per svolgere il ruolo di educatore nei confronti di loro coetanei o più generalmente loro pari. Attraverso il dialogo formativo, privi di ?timori riverenziali’, attivando il confronto tra le esperienze e fungendo da agenti di socializzazione, i peer educators mettono in atto interventi educativi rivolti alla maturazione di livelli di consapevolezza, rispetto alle tematiche oggetto del percorso educativo, favorendo l’attuarsi di scelte consapevoli. La peer education, quindi, si prefigge il compito di ?leggere’ le esperienze del gruppo, collocarle all’interno di un quadro più ampio e definito, e di favorire lo sviluppo di un pensiero critico sui comportamenti.”

“In che modo si sono attuati gli interventi?”
“Questa tecnica educativa ha permesso di formare al Montagna, solo in questo anno scolastico, circa 60 studenti, metà dei quali si sono “specializzati” nella prevenzione all’Aids, alle malattie sessualmente trasmesse e, più in generale, nella sessualità responsabile; l’altra parte ha svolto un percorso formativo relativo al fumo di tabacco e alle dipendenze in genere. A questo itinerario formativo di circa 50 ore, tenuto da un team di educatori (Francesco Bettiol dello Spes Asl 8 Berica, Antonella Ramina e Albina Dani assistenti sanitarie del Sisp) e dalla sottoscritta, hanno fatto seguito gli incontri-lezione tenuti in tutte le classi e gestiti interamente dai peer educator che, privilegiando la dimensione orizzontale nella condivisione di saperi ed esperienze, hanno toccato “temi caldi”, spesso sono oggetto di scontro e opposizione quando affrontati verticalmente dagli adulti.”

“Da quanti anni tale progetto è attuato al Montagna?”
“Il nostro istituto ha scelto già dieci anni fa di avviare questo dialogo educativo sul tema della tutela della salute e, dalle prime quattro studentesse pioniere del metodo nell’anno scolastico 2009/2010, si è ormai arrivati a formare oltre un centinaio di peer.”

“Oltre agli interventi dei peer educator, quali altre articolazioni prevede il progetto?”
“Sono gli stessi studenti ad essere i protagonisti della Giornata Internazionale senza tabacco che si celebra ogni 31 maggio: video, cartelloni, interviste, momenti di confronto, completamente progettati e realizzati dalle classi, per non abbassare la guardia sul fumo di sigaretta, ma soprattutto per tenere viva l’attenzione alle scelte consapevoli.”