Attori giovanissimi sul palco dell’Olimpico con le tragedie classiche

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Un teatro patrimonio mondiale Unesco, 36 bambini e ragazzi dai 7 ai 20 anni, tutta la potenza espressiva dei significati senza tempo trasmessi dalle tragedie classiche: sono gli ingredienti dei tre spettacoli de “La tragedia innocente”, rassegna teatrale che il 29 settembre, il 13 e il 20 ottobre andrà in scena al Teatro Olimpico di Vicenza nell’ambito del 72° Ciclo di Spettacoli Classici “Muoiono gli Dei che non sono cari ai giovani”, con la direzione artistica di Giancarlo Marinelli. Tre spettacoli nel corso dei quali a vestire i panni dei protagonisti saranno i giovanissimi allievi della scuola di teatro “Tema Cultura Academy”.

È la prima volta che un intero ciclo di tragedie classiche fatte da ragazzi per ragazzi viene ospitato all’interno dei Classici. Giovani che parlano ai giovani di sentimenti universali, veicolati da storie che arrivano dal passato, grazie alle quali scoprire chiavi di lettura utili per comprendere il presente. La verità, l’odio, la rabbia, la vendetta, l’amore, l’egoismo: raccontando l’uomo e le sue fragilità, le tragedie classiche guidano i ragazzi nel viaggio alla scoperta della loro identità. «I giovani di oggi – commenta Giovanna Cordova, direttrice artistica della scuola di teatro “Tema Cultura Academy” – non si accontentano delle favole. Vivono in un’epoca che ha scatenato in loro interrogativi ingombranti e sono assetati di risposte. È per questo che i testi di Platone, di Euripide, di Ovidio, così lontani nel tempo ma dai contenuti così attuali, se riletti in chiave contemporanea, possono guidarli nel loro cammino verso l’età adulta. Il teatro è per i ragazzi una palestra di vita. Dà loro lezioni che, potentissime, dal palcoscenico arrivano ai loro coetanei seduti in platea».

Ad aprire la rassegna teatrale domenica 29 settembre alle 17 sarà lo spettacolo “Apologia di Socrate. La verità è come l’acqua”. In questo adattamento del testo di Platone, a prendere le difese del Maestro saranno i fanciulli, voci innocenti che si leveranno in coro contro falsità e protervia, accesi da quel desiderio di ribellione che contraddistingue la loro età. Simbolo della verità sarà l’acqua, per sua natura incontenibile, in continuo divenire, trasparente e pura proprio come sono i ragazzi.

Il secondo appuntamento è fissato per domenica 13 ottobre alle 17 quando andrà in scena “Ecuba. Ares: il Dio della carneficina”, una spirale di violenza senza fine, frutto di un’insaziabile quanto oscura voglia di sangue e di vendetta. Una tragedia che apre a un interrogativo la cui potenza è rimasta immutata nei secoli, dalla devastazione di Troia fino a quella della Promenade des Anglais passando per l’11 settembre: perché?

L’ultimo capitolo della rassegna è affidato allo spettacolo “Dalla parte di Orfeo”, in programma a partire dalle 11.30 di domenica 20 ottobre. Personaggio dalle mille sfaccettature, che dall’antichità ad oggi non ha mai smesso di affascinare, Orfeo è qui un uomo normale, costretto a convivere con un dramma a cui il pubblico proverà a dare una risposta: perché si è voltato verso la sua Euridice, pur sapendo che l’avrebbe persa per sempre? Per amore o, invece, per egoismo?