C’è qualcosa di irrazionale – è scritto in una interpellanza comunale di Ciro Asproso – oltre ad essere profondamente sbagliata, nella guerra intentata da Cicero contro i dossi e gli attraversamenti pedonali in città.
Non è solo una questione di fluidificazione del traffico e di passione sfrenata per il motore a scoppio, c’è qualcosa di più profondo e inconfessato, che ha a che fare con il suo ego smisurato e con una radicale avversione per tutto ciò che si è costruito nella passata Amministrazione. Che siano i dissuasori di velocità, piuttosto che le corsie riservate ai mezzi pubblici, Cicero si percepisce come l’unico depositario del sapere trasportistico e non ammette nessuna deviazione dall’ortodossia (da lui rappresentata). Pertanto, a nulla valgono le proteste o gli inviti alla moderazione, e neppure l’ovvio richiamo al Codice della Strada, che all’art. 179, disciplina misure e modalità di realizzazione dei dossi artificiali.
In Viale del Verme, ad esempio, è stato rimosso l’attraversamento pedonale rialzato in prossimità del Bar Pasticceria al civico 12. Dall’incrocio semaforico di Via dei Laghi alla rotatoria di Viale Cricoli sono 300 metri di strada trafficatissima, in tutte le ore del giorno e della notte, che ora è praticamente impossibile valicare, se non a rischio della propria incolumità personale.
Mi rivolgo direttamente al Sindaco, primo responsabile della salute pubblica, affinché si faccia parte diligente per ripristinare con la massima solerzia (quanto meno) la posa delle strisce pedonali, e venga apposta l’illuminazione notturna con adeguata segnaletica verticale.