Ho scelto una canzone per fare gli auguri per il 2021. Può piacere o meno ma la ritengo un “inno al futuro”. Ha qualche anno ma è molto attuale. Nel 1978 Peter Hammill pubblicava THE FUTURE NOW:
Il Futuro adesso
Noi siamo qui, statici nella seconda metà
di un ventesimo secolo
che potrebbe anche essere il medioevo.
Ci sarà bisogno di alcuni cambiamenti
ma mi sfugge come potranno essere.
Io voglio il futuro adesso,
voglio tenerlo tra le mie mani;
tutti gli uomini uguali e indomiti,
voglio la terra promessa.
Che, però, non sembra avvicinarsi di un passo
e Mosè ha fatto il suo tempo…
Le tavole della legge sono un poster pubblicitario,
la civiltà si è fermata …
E questo è il progresso?
State scherzando!
Io, proprio io, sto cercando qualche tipo di speranza.
Voglio il futuro, adesso,
voglio vederlo sullo schermo,
voglio rompere gli schemi
che rendono le nostre vite così malvage.
Oh, cieco, accecato, il cieco odio
della razza, sesso, religione, colore, nazione e credo,
che urla dalle pagine di qualunque cosa legga.
Tu mi dai solo oppressione e tortura,
apartheid, corruzione e peste;
Mi mostri solo lo stupro del nostro pianeta
e i finti diritti umani all’Aja.
Oh, un giorno arriverà il Millennio!
Ma quanto è lontano “un giorno”?
Io voglio il futuro, adesso
Sono giovane, è mio diritto.
Voglio una ragione per essere orgoglioso.
Voglio vedere la luce.
Voglio il futuro, adesso,
Voglio vederlo sullo schermo.
Io voglio rompere gli schemi
e fare che la vita valga più dei sogni.