Aumenti del Trasporto pubblico locale: “Al nuovo sindaco Giacomo Possamai del Comune di Vicenza, ente socio di Società Vicentina Trasporti (Svt), chiediamo di intervenire subito per un concreto contenimento dei costi: non siano i cittadini a farsene carico, ma l’amministrazione pubblica”.
A dirlo sono i referenti di Unione Popolare – Rifondazione comunista di Vicenza che lancia anche l’appello alla mobilitazione: “Ai pendolari, studenti e lavoratori, alle organizzazioni studentesche, alle organizzazioni sindacali proponiamo fin da subito una mobilitazione per pretendere la riduzione dei costi degli abbonamenti e dei biglietti”.
Il riferimento è all’aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale con la corsa urbana passata da 1,30 a 1,70 euro. In merito la Provincia di Vicenza ha parlato di “aumenti risultato dell’adeguamento all’inflazione registrata su base Istat negli ultimi anni” e tali da rispondere all’obiettivo di garantire l’efficienza del trasporto pubblico locale (leggi qui), mentre il presidente Andrea Nardin ha riferito contestualmente di 200 mila euro stanziati dalla Provincia per abbattere il costo degli abbonamenti.
Unione Popolare – Rifondazione Comunista di Vicenza, chiede una misura analoga al primo cittadino. “La scellerata decisione scellerata di SVT, che è di proprietà per il 67% della Provincia di Vicenza e per il 33% del Comune di Vicenza, quindi della politica, va a colpire ancora una volta i ceti popolari, le famiglie a basso reddito, i pensionati, i lavoratori, gli studenti che si muovono con i mezzi pubblici.
All’inflazione annua che galoppa oltre l’8% annuo, all’aumento spropositato dei prezzi dei generi di prima necessità, all’aumento delle bollette di luce e gas, anche di quel fantomatico mercato tutelato che non tutela niente e nessuno se non le tasche gonfie dei soliti noti, la politica vicentina aggiunge in modo violento i costi del trasporto pubblico locale direttamente sulle tasche dei lavoratori a basso reddito, pendolari e studenti.
È una politica miope ed ingiusta che colpisce ulteriormente la classe lavoratrice che maggiormente ha risentito della crisi, della pandemia, della guerra. Le famiglie a settembre, con l’inizio dell’anno scolastico, si troveranno a fare i conti con aumenti dei costi improponibili e insopportabili”, concludono da Unione Popolare – Rifondazione Comunista di Vicenza.