Cosa è successo: Tra il 2019 e il 2020 il numero di migranti arrivati alle Isole Canarie è passato da 2700 a oltre 23 mila, trasformandole in nuovo hotspost, ma il governo spagnolo sembra aver imparato nulla dall’esperienza devastante dell’Isola di Lesbo.
Perché è importante: Sebbene i numeri degli arrivi registrati alle Canarie siano ancora ben lontani da quelli di Lesbo al culmine della crisi dei rifugiati nel 2015, la situazione è già fuori controllo. Mentre le donne vengono trasferite in strutture sulla terraferma e i minori affidati alle autorità locali, migliaia di uomini vengono portati in campi di nuova costruzione sparsi su tre isole, ma centinaia di loro hanno deciso di vivere per strada pur di evitare di essere espulsi. Ong come il Consiglio spagnolo per i rifugiati (CEAR) hanno chiesto a Madrid di trasferire più migranti sulla terraferma, indipendentemente dalla loro nazionalità. Tenerli sulle isole è una strategia progettata “principalmente per facilitare la loro deportazione”, ha detto il portavoce del CEAR Juan Carlos Lorenzo, proprio come avviene a Lesbo e Lampedusa. Finora il governo spagnolo si è rifiutato di trasferire i migranti perché teme che così facendo avrebbe invogliato più migranti a intraprendere la rotta atlantica. Il ministro dell’immigrazione José Luis Escrivá ha respinto i paragoni con Lesbo perché la maggior parte delle persone arrivate alle Canarie ha poche possibilità di ottenere lo status di rifugiato. Molti ritengono che la strategia adottata dal governo spagnolo sia molto simile a quella della Grecia, che spera di rimpatriare le persone nel loro Paese di partenza, la Turchia, secondo l’accordo sulla migrazione del 2016 tra l’UE e Ankara.
La nostra visione: Come ha spiegato l’avvocato Daniel Arencibia quello che sta accadendo alle Canarie contribuisce a rafforzare l’idea di prigione insulare, dove i migranti vengono presi in custodia dal governo senza possibilità di spostarsi. Tuttavia, alcuni sono riusciti a raggiungere la terraferma nonostante i tentativi del governo spagnolo di bloccarli, ma non tutti hanno le risorse per farlo. Diversi gruppi di cittadini stanno organizzando reti di aiuto per sostenere i migranti, come i volontari di Somos Red a Las Palmas, che offrono traduzioni, assistenza legale e alloggi ai migranti, a volte nelle loro stesse case. Ma nonostante la buona volontà è necessario un impegno più ampio per gestire l’emergenza migratoria e il governo spagnolo deve riuscire a cooperare con l’Ue per impedire che le Canarie diventino la nuova Lesbo.
da The Vision