Non che la cosa abbia fatto piacere, ma Federalberghi Confcommercio Vicenza ha preso atto della decisione del Comune, annunciata dal sindaco Giacomo Possamai e dall’assessore Isabella Sala, di aumentare l’imposta di soggiorno nel capoluogo. Si tratta di un aumento in misura limitata e differenziata tra strutture alberghiere e “affitti brevi”. Il presidente di Federalberghi-Confcommercio Vicenza Oscar Zago, pur ammettendo che gli aumenti delle tasse non sono mai graditi, ha riconosciuto che «La via scelta è quella di non incidere sui vicentini e sulle imprese che operano in città».
Zago ha però sottolineato che per gli alberghi la riscossione della tassa comporta dei costi sui quali bisogna intervenire: «Abbiamo chiesto – ha spiegato – al sindaco Possamai e all’assessore Sala una modifica al regolamento dell’imposta di soggiorno che preveda un contributo a fronte delle spese di commissioni bancarie che le nostre imprese si trovano a sostenere quando il cliente paga l’imposta con carte di debito o di credito». In questo caso infatti, ha precisato il presidente degli albergatori vicentini di Confcommercio, l’hotel fa da “esattore” per l’ente pubblico, ma si ritrova a sostenere le spese di incasso al posto del Comune: «Non dimentichiamo – ha aggiunto – che la gestione dell’imposta di soggiorno ha dei costi gestionali e amministrativi legati ai vari adempimenti contabili richiesti». In altri comuni in Italia è previsto un meccanismo di “rimborso”, che dunque può essere introdotto anche a Vicenza.
L’associazione di categoria degli albergatori ha chiesto all’Amministrazione comunale anche un “supplemento di attenzione” sul fenomeno, crescente, delle locazioni turistiche, in quanto, a differenza delle strutture alberghiere, che sono controllate, gli alloggi privati rischiano di sfuggire alle verifiche, anche per quanto riguarda il pagamento dell’imposta di soggiorno. E non si tratta di una questione marginale, perché gli alloggi privati hanno un peso sempre maggiore nell’ospitalità: secondo i dati della Regione Veneto, nei primi 8 mesi del 2024, il 20% delle presenze turistiche in città ha avuto luogo proprio in alloggi turistici. Quindi è importante che la tassa di soggiorno venga pagata anche in caso di locazioni turistiche: «L’obiettivo finale – ha concluso Zago – dovrebbe essere di pagare tutti per pagare meno»