“Comprendo che il caro carburanti di queste settimane sta sensibilizzando il consumatore italiano, specialmente in periodo di vacanza e dopo un’economia debole causa pandemia. Alcune compagnie petrolifere hanno deciso di dare dei ritocchi ai prezzi dei carburanti nelle Aree di Servizio, sia in Self che sul Servito, non è solo da pensare come una mossa di guadagno da parte delle major ma il settore vive particolarmente e con difficoltà la forte impennata dei greggi sui mercati interazionali che, nonostante i margini di raffinazione in calo in diversi paesi, Italia compresa, costringono a strategie di vendite per forza di cose con prezzi al rialzo”. Lo dice a LaPresse Michele Marsiglia, presidente FederPetroli Italia, commentando il rincaro dei prezzi della benzina.
“Basta pensare che i carburanti, quindi prodotti raffinati, hanno raggiunto i livelli dell’inizio estate 2019 per litro sia di benzine che gasoli. La fotografia effettiva è quella oggi di un’economia in crescita in diversi settori, con una ripresa molto violenta che di conseguenza porta ad un’impennata dei prezzi al consumo. Siamo tra i paesi più cari al mondo per il costo dei carburanti, complice da un lato il poco sfruttamento delle risorse energetiche del Paese a causa di una mancata Strategia Energetica Nazionale e, per altri varianti negative derivanti da tassazione e accise varie. Acquistiamo il greggio all’estero con alto costo quando potremmo produrre gas e olio dalle nostre risorse del sottosuolo, con un notevole risparmio sulla bolletta energetica delle famiglie italiane” conclude Marsiglia.