Autista picchiato su bus Vicenza-Lastebasse, Covid e teppismo. Protesta Usb: “stazioni abbandonate e pericolose, serve sinergia tra forze dell’ordine e Svt”

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Una tentata violenza sessuale alla fermata dell’autobus a Malo, autisti e controllori aggrediti sulla linea Vicenza-Lastebasse, pendolari spaventati, ragazzini che si scambiano la droga in autobus. La sicurezza sui mezzi di trasporto nel Vicentino sta diventando un problema al di là dell’emergenza Covid. La prefettura e il sindaco Rucco lo sanno e hanno annunciato maggiori controlli, ma il sindacato Usb Vicenza chiede all’azienda di prendere provvedimenti. “Non basta – spiega Massimo D’Angelo – il vigilantes assunto di recente”. Usb Vicenza questa mattina ha protestato con un sit in davanti alla biglietteria della stazione Svt a Vicenza e il 1 marzo ha proclamato uno sciopero di 24 ore. Sul tavolo oltre alla sicurezza anche la questione del salario.

Svt stazione
Svt stazione

“Siamo qui a protestare non solo per questo episodio ma per tutta una serie di situazioni che in questi mesi sono degenerate. Questo è stato l’ultimo di tanti episodi accaduti negli ultimi mesi. In particolare sulla linea Vicenza-Lastebasse girano teppisti, che salgono sui bus, s’impadroniscono dei bus senza pagare. Sono ragazzi giovani, sbeffeggiano gli autisti, spaventano gli altri passeggeri. Dopo l’incontro in prefettura dell’11 febbraio l’azienda ha assunto un vigilantes, dato che autisti e controllori sono da soli. Finalmente la prefettura di ha ascoltati, anche il sindaco ha promesso un presidio permanente. La controlleria a terra sta riprendendo adesso dopo 7 mesi. La gente si è disabituata a pagare il biglietto”.

Presidio del sindacato Usb davanti la stazione di Vicenza Svt 23 febbraio
Presidio del sindacato Usb davanti la stazione di Vicenza Svt 23 febbraio

“Fare i biglietti in autobus non si può più causa Covid – ha aggiunto ancora D’Angelo – e così tanti ne approfittano. Noi dobbiamo arrivare al punto che chi sale sull’autobus ha già il biglietto timbrato o il titolo di viaggio. In stazione si potrebbe fare un sistema di tornelli come nelle metropolitane. Bisogna iniziare ad educare le persone, presenziare le stazioni con personale specializzato, perché ad alcune ore della sera sia alla stazione di Vicenza che altre della provincia ci sono delinquenti che girano, approfittando dell’abbandono. Bisogna lavorare in sinergia tra questura, prefettura e azienda”.

“Alla società noi chiediamo di rafforzare la controlleria, di creare un sistema per fare in modo che chi sale abbia già il titolo di viaggio, di mettere più telecamere, anche nelle stazioni decentrate. Finora l’azienda ci ha detto che sta raccogliendo tutte le informazioni, e a parte l’assunzione del vigilantes non abbiamo avuto altre notizie dall’azienda; la direzione aziendale ha affermato che si deve occupare del trasporto pubblico e non di ordine pubblico, ma non è una risposta esaustiva”.

“Se le situazioni avvengono dentro gli autobus il problema è dell’azienda, che deve metterci del suo, anche con strumenti di prevenzione, per risolverle. I bus spesso sono diventati centri di scambio di droga tra ragazzi, questo significa anche perdere utenza, credibilità. L’azienda è in attivo, non mancano le risorse per prendere provvedimenti, anche assumendo personale. L’azienda non ama molto fare le relazioni sindacali, parla con l’RSU ma come organizzazioni e federazioni facciamo fatica a dialogare. Il primo marzo faremo uno sciopero di 24 ore per la sicurezza, ma anche per le carenze nel periodo Covid, quando le sanificazioni sono state fatte poco e male e ci sono stati circa 20 casi di personale Svt contagiato”.