Autoferrotranvieri Svt, lunedì 27 novembre sciopero di Usb: “È l’ora di farsi sentire”. Le modalità a Vicenza

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Lavoratori SVT in sciopero, presidio Usb Lavoro Privato Vicenza davanti al Comune di Vicenza: al centro Massimo D'Angelo e Annarita Simone
Lavoratori SVT in sciopero, presidio Usb Lavoro Privato Vicenza davanti al Comune di Vicenza: al centro Massimo D'Angelo e Annarita Simone (foto d'archivio)

È stato indetto dall’Unione Sindacale di Base uno sciopero nazionale degli autoferrotranvieri, tutti i lavoratori che prestano servizio nel settore degli autotrasporti, pubblici o privati, per il 27 novembre 2023 e di 24 ore a sostegno delle rivendicazioni su cui da mesi l’intera categoria si è mobilitata. A Vicenza lo sciopero alla Società Vicentina Trasporti, le corriere Svt, sarà lunedì 27 novembre 2023 e si articolerà in diverse modalità.

Per il personale viaggiante saranno garantite le partenze solo durante le fasce orarie dalle 5,30 alle 8,29 e dalle 12,00 alle 14,59. Il personale di terra, di officina, lavaggio, biglietteria e uffici amministrativi, sciopererà invece per l’intera giornata lavorativa nel rispetto degli accordi in essere. In concomitanza dello sciopero si terrà poi un presidio sotto la Prefettura di Vicenza dalle ore 9,30 alle ore 11,30

“È l’ora di farsi sentire – spiegano dal sindacato per gli autoferrotranvieri – per il superamento dei penalizzanti salari d’ingresso, garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti. Aumenti salariali per tutti a partire da almeno 300 euro al mese”.

“Decenni di privatizzazioni selvagge hanno letteralmente polverizzato il mondo del lavoro, come in tutti i servizi pubblici essenziali, anche nel settore del trasporto pubblico sono pesantissime le ricadute che pesano sulle spalle degli autoferrotranvieri, sottopagati ed esposti a turni massacranti che eludono le più basilari normative sulla sicurezza”.

Infine Usb chiede una maggiore tutela della salute e sicurezza:

“Contro l’abbassamento dei livelli di sicurezza, aumenti dei ritmi di lavoro, deroghe alla contrattazione, minacce e provvedimenti disciplinari a chi chiede il rispetto delle regole”