Oggi, 27 novembre, si è tenuto un presidio sotto la prefettura di Vicenza, organizzato da Usb settore trasporti, con l’obiettivo di difendere il diritto allo sciopero e rivendicare salari e orari dignitosi per gli autoferrotranvieri SVT.
“La protesta – come ci riferisce Massimo D’Angelo, rappresentante di Usb Lavoro Privato Vicenza – è stata motivata dalla precettazione del Ministro Salvini, che ha ridotto lo sciopero nazionale nel settore del trasporto pubblico da 24 a 4 ore. Usb Lavoro Privato, insieme ad altri sindacati di base, ha denunciato questa decisione durante il presidio, sottolineando la necessità di difendere i diritti costituzionali e affrontare le questioni sollevate dalle richieste dei lavoratori, trascurate dalla parte datoriale“.
Una delegazione di Usb Vicenza è stata ricevuta dal rappresentante del prefetto di Vicenza, Emanuele Cassaro, che si impegnerà, ha detto D’Angelo, a rappresentare le istanze odierne al Governo centrale.
La decisione di respingere la riduzione dello sciopero e di spostarlo al 15 dicembre 2023 è stata, quindi, presa per difendere i diritti costituzionali e affrontare le questioni sollevate dai lavoratori mentre il ministro Salvini ha prospettato una nuova precettazione (fonte Il Secolo XIX).
Durante l’incontro con il rappresentante del Prefetto, sono state evidenziate le problematiche attuali del trasporto pubblico vicentino. Usb ha chiesto che la Prefettura si attivi per costituire un tavolo di discussione con i soggetti interessati, tra cui i soci di SVT, cioè Comune e Provincia di Vicenza, la Società Vicentina Trasporti, le Organizzazioni Sindacali e la RSU aziendale. L’obiettivo è trovare soluzioni riguardo ad aumenti salariali, orari di lavoro e sicurezza sul posto di lavoro.
Le crescenti difficoltà nel trasporto pubblico stanno portando molti lavoratori alle dimissioni, mettendo a rischio la continuità del servizio per cui Usb ha sottolineato l’urgenza di affrontare immediatamente la situazione per evitare possibili conseguenze negative sugli autoferrotranvieri SVT e sugli utenti, compresi studenti e lavoratori che dipendono quotidianamente dal trasporto pubblico per raggiungere scuole e luoghi di lavoro.