Automobili sottocosto grazie a frode Iva: sequestro da 2 milioni di euro nel Padovano

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Frodava l’Iva per acquistare automobili sottocosto e rivenderle a prezzi altamente competitivi. Un imprenditore padovano è accusato dalla Guardia di Finanza per una truffa da 2 milioni di 2 euro allo Stato e ha subito, unitamente alla società con la quale operava, un sequestro per equivalente.

Le fiamme gialle hanno così sequestrato le disponibilità finanziarie presenti su 15 conti correnti, tre immobili commerciali, due residenziali e 11 autovetture di pregio, fino a concorrenza del profitto del reato, pari all’IVA indebitamente detratta. 

Attraverso la società stanziata nella Bassa padovana, l’amministratore metteva in azione un complesso meccanismo di frode all’IVA: tramite società “cartiere” acquistava automobili di provenienza UE per poi cederle sul mercato nazionale a un valore sottocosto comprensivo di Iva, mai dichiarata o versata all’Erario.

Le cessioni andavano o direttamente alla società padovana, che detraeva il relativo tributo indiretto, oppure ad altre società “filtro” per, in quest’ultimo caso, rendere più complessa la ricostruzione della filiera commerciale. A volte il “tramite” erano direttamente di privati.

Il volume d’affari così generato – secondo la ricostruzione della finanza – era arrivato a 10 milioni di euro, documentato da fatture “soggettivamente inesistenti” emesse da società situate nelle province di Alessandria, Brescia, Ferrara, Messina, Milano, Ravenna, Roma, Savona, Treviso e Vicenza “talvolta – precisano i finanzieri di Padova – interponendo, nel rapporto commerciale con i propri clienti finali, ulteriori operatori nazionali, anch’essi risultati formalmente emittenti di fatture ritenute non genuine”.

Sulla base delle risultanze investigative il Gip di Rovigo, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, ha emesso il provvedimento cautelare reale di sequestro per equivalente di 2 milioni di euro.