Autonomia, Cei e ritardo nelle scelte dell’Assessore all’Istruzione e del Vicepresidente del Consiglio: polemiche tra Zaia e le opposizioni

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Zaia, nel Punto stampa di martedì 3 settembre, ha fornito ai media, oltre che aggiornamenti sulle nomine dell’assessore all’Istruzione, soprattutto aggiornamenti sull’autonomia regionale, affermando che presto inizieranno i dialoghi con il Governo sulle materie non Lep (livelli essenziali di prestazioni), e si è detto disponibile a un confronto con i vescovi italiani per chiarire eventuali dubbi sulla legge Calderoli, richiamando l’attenzione sull’unità nazionale e la lotta alle disparità.

Ma è la mancata nomina di un nuovo assessore all’Istruzione, dopo la partenza di Elena Donazzan per il Parlamento Europeo, e il vuoto per il ruolo di vice presidente del Consiglio regionale a tenere banco e a generare tensioni politiche in Veneto.

Il presidente Luca Zaia ha assicurato che la decisione verrà presa entro fine settembre, ma le opposizioni attaccano, denunciando il ritardo e l’immobilismo della Giunta regionale. Anche la nomina del vicepresidente del Consiglio regionale è in sospeso, alimentando ulteriori critiche.

La sostituzione dell’assessore di Fratelli d’Italia, Elena Donazzan, che ha lasciato il suo incarico a Palazzo Balbi lo scorso 19 luglio per un seggio al Parlamento Europeo, è ancora lontana. Questo ritardo sta diventando un vero e proprio caso politico, con il Partito Democratico che denuncia una situazione di “agonia istituzionale”. Questa vicenda, che ha animato l’estate politica, segna di fatto l’inizio della campagna per le prossime elezioni regionali, poiché la persona scelta da Zaia potrebbe costituire un importante elemento della futura pronosticata, ad oggi, Giunta del gruppo Meloni, in nome della continuità.

Il presidente Luca Zaia ha sottolineato ieri: «La nomina avverrà entro settembre. Ho voluto prendermi del tempo e ne ho lasciato anche a Fratelli d’Italia per una riflessione. Non c’è alcun problema politico. Se ho ricevuto un nome da FdI? Ho una rosa di nomi e ci sto riflettendo. Il tempo trascorso non è dovuto a difficoltà nell’identificare il sostituto». Nonostante Zaia non abbia specificato i nomi, emergono nei corridoi di palazzo Balbi come candidati Valeria Mantovan, sindaca di Porto Viro e segretaria provinciale di FdI, Stefano Casali, consigliere regionale al suo secondo mandato, Enoch Soranzo, ex presidente della Provincia di Padova, Lucas Pavanetto, neo capogruppo in Consiglio, e gli ex assessori Massimo Giorgetti e Isi Coppola.

Le critiche non si sono fatte attendere. Elena Ostanel, consigliera regionale de “Il Veneto che Vogliamo”, ha dichiarato in una nota: «Zaia ha affermato che l’assenza di un assessore all’Istruzione non rappresenta un problema, dato che si tratta di soli due mesi estivi. Ma forse non sa che l’estate è un periodo cruciale per la programmazione del nuovo anno scolastico. Ora le scuole affrontano difficoltà significative a causa di questa mancanza di guida. È inaccettabile che il Presidente minimizzi la questione, lasciando le scuole e le famiglie in difficoltà».

Anche Vanessa Camani, capogruppo del PD, ha espresso disappunto dopo la conferenza dei capigruppo: «È evidente che il blocco delle nomine, sia per l’assessore all’Istruzione che per il vicepresidente del Consiglio regionale, non dipende da questioni di buon funzionamento istituzionale, ma da logiche politiche interne alla maggioranza. Abbiamo chiesto che la nomina del vicepresidente venga inserita all’Ordine del giorno del prossimo consiglio. È grave che il ritardo nell’avvicendamento dell’ex assessora Donazzan sia accompagnato da questa paralisi politica voluta da Zaia, che tra l’altro è perennemente assente dal Consiglio regionale».

Il presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti, ha minimizzato la questione definendola una «fase fisiologica», ribadendo di non voler forzare decisioni delicate che riguardano la maggioranza.