Autonomia differenziata entra nel vivo: definizione costi nella Legge di Bilancio

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Luca Zaia

La partita per l’autonomia del Veneto e delle altre regioni italiane entra nel vivo secondo il giudizio del governatore Luca Zaia che ha commentato oggi la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep), sui costi e sui fabbisogni standard annunciata oggi dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, inserita all’interno della legge di bilancio e trasmessa al Parlamento.

“L’articolo 144 nella legge di Stabilità è un ottimo segnale – afferma il presidente leghista -, finalmente è finito il riscaldamento a bordo campo e la stagione dei compiti per casa. Il progetto dell’autonomia entra nel vivo e prende sempre più forma. Entro fine dell’anno, come dichiarato dal Ministro Calderoli – aggiunge – avremo lo strumento per definire costi e fabbisogni standard, indispensabili per procedere verso la delega di poteri alle Regioni.

Significa finalmente realizzare un progetto totalmente in linea con la Costituzione, nell’ottica della solidarietà e della sussidiarietà nazionale. Abbiamo l’opportunità di ridisegnare il profilo del Paese, in linea con i principi ispiratori dei Padri costituenti.

Oggi, grazie a questo dialogo costante tra Governo e Regioni, emerge il profilo di un Paese moderno e non centralista. Chi continua a sostenere e a lamentare che l’Autonomia differenziata amplificherà solamente il divario tra Nord e Sud, dimentica che le sperequazioni attualmente esistenti altro non sono che il frutto dell’accentramento di uno Stato privo di federalismo – prosegue il governatore -.

Il progetto di Autonomia può, invece, dimostrare il contrario dando l’opportunità alle Regioni di migliorare il livello quali-quantitativo dei servizi resi ai propri cittadini.

Abbiamo imboccato la strada giusta, intrapresa con decisione dal Governo, al quale vanno i miei ringraziamenti. Spero che ora si faccia bene e velocemente anche perché in questo modo si darà compimento non solo ai dettami introdotti con la modifica del titolo V della legge fondamentale dello Stato, ma anche alla Carta costituzionale approvata il primo gennaio 1948 – conclude Zaia -. La

nostra Costituzione, infatti, nasce autenticamente federalista: non ha mai avuto uno sguardo centralista, se non nell’erronea gestione che ne è seguita”.