Autonomia differenziata, Partito Rifondazione Comunista scende in piazza contro la riforma di Calderoli

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Il Partito della Rifondazione Comunista informa che sarà in piazza con i movimenti martedì 16 gennaio 2024 contro l’autonomia differenziata. Manifestazioni sono previste a Roma e nel resto dell’Italia per dire “No al regionalismo predatorio. Per un paese di pace, unito e solidale”.

Sulla questione, si esprimono Maurizio Acerbo, segretario nazionale, e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista.

“Il Governo Meloni – affermano i due -, tradendo la sua stessa retorica patriottica e l’ipocrita richiamo alla nazione, si appresta a spezzettarla in tanti staterelli regionali in competizione fra loro per accaparrarsi competenze e risorse che appartengono a tutti.

Il Ddl Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata inizia martedì 16 gennaio 2024 il suo percorso in aula al Senato. Ciò avviene in un silenzio assordante (noi ne abbiamo parlato qui), alle spalle di un Paese stremato dalla crisi economica, impaurito dalla guerra, deprivato di un’idea di futuro. Se non li fermiamo, questa mannaia si abbatterà sulle fasce sociali più disagiate e sui territori più svantaggiati, su un Sud impoverito e depredato. Sanità, istruzione, lavoro, servizi pubblici e beni comuni dipenderanno, ancora di più e in modo irreversibile, dal territorio di residenza.

Incurante di tutti gli indicatori economici e sociali che denunciano diseguaglianze insostenibili e ignorando le voci autorevoli che si sono levate ad evidenziare i rischi dirompenti per la tenuta sociale, il Governo tira avanti con il regionalismo predatorio, senza aver ottemperato neppure ai suoi stessi impegni sulla definizione dei Lep, i diritti sociali e civili da garantire ad ogni cittadino.

Un percorso perverso e pasticciato, non senza contraddizioni ma forte dello scambio governativo fra autonomia differenziata e premierato, nella disattenzione generale e col balbettio delle cosiddette opposizioni, del centrosinistra responsabile di quella modifica della Costituzione che ha aperto le porte alla dissoluzione del Paese, col silenzio imbarazzante, tranne alcune lodevoli eccezioni, dei rappresentanti istituzionali locali, che dovrebbero difendere i diritti dei cittadini e delle cittadine che amministrano.

Rifondazione comunista è dalla parte dell’Italia unita e solidale e lotta da anni al fianco di chi si oppone senza ambiguità a questo scempio. La lotta iniziata da anni contro questo progetto scellerato, oggi arriva ad un punto cruciale: il 16 gennaio, a Roma e in tante altre piazze, da Nord a Sud, Rifondazione Comunista sarà nelle mobilitazioni contro il governo leghista, neofascista e guerrafondaio che vuole sfasciare la Repubblica nata dalla Resistenza”.