Ieri, martedì 23 gennaio 2024, l’Autonomia differenziata delle regioni italiane ha incassato il primo sì al Senato. Esulta la maggioranza, ma in particolare la Lega. 110 voti a favore, 64 contrari e 3 astenuti.
Critiche le opposizioni su una legge che, più d’uno lo ha detto, spacca in due l’Italia. Ora la riforma passa alla Camera dei Deputati dove l’intenzione sarebbe quella di strappare un altro assenso, prima delle elezioni europee del 9 giugno.
La Repubblica, in edicola oggi, coglie un dettaglio dall’aula che trova radici nel Vicentino: “Non ci sono più i separatisti veneti a sventolare sul campanile di San Marco la bandiera con il Leone alato. Ma 27 anni dopo, ieri nell’aula del Senato si riaffaccia il Leone di San Marco nel vessillo questa volta della Liga veneta. Lo esibisce Mara Bizzotto, la senatrice (vicentina, ndr) della Lega che dà così lo start alla festa: l’autonomia differenziata ha avuto il suo primo e importante via libera a Palazzo Madama”.
“Con l’approvazione dell’Autonomia differenziata – ha dichiarato Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del gruppo Lega al Senato -, oggi abbiamo scritto la storia. L’Autonomia è il coronamento di un sogno e di 40 anni di battaglie politiche della Lega. L’Autonomia, chiesta da milioni di veneti e di lombardi con i referendum del 2017, sarà una grande rivoluzione democratica che cambierà il nostro Paese e che porterà enormi benefici non soltanto al Veneto e alla Lombardia, ma a tutta l’Italia, che uscirà finalmente dalla sabbie mobili del centralismo romano. Per noi l’Autonomia è la madre di tutte le riforme: ora avanti spediti e compatti per arrivare il prima possibile all’approvazione definitiva dell’autonomia da parte della Camera”.
Altro commento dal Veneto, quello di Andrea Ostellari, sottosegretario di Stato alla Giustizia: “Oggi è un giorno storico per il Veneto. L’approvazione della legge quadro sull’Autonomia differenziata ripaga le migliaia di militanti della Lega che per anni hanno dedicato tempo e fatica per promuovere un obiettivo per molti irrealizzabile. Invece, ancora una volta, chi ci crede, lotta e vince. E con questa riforma, grazie alla Lega, hanno vinto tutti i Veneti”.
A essere soddisfatta non è solo la Lega. Anche da Fratelli d’Italia si festeggia per il risultato, come ad esempio il veneto Luca De Carlo, il senatore del Bellunese coordinatore regionale del partito e in odore di candidatura per il post-Zaia veneto di Fratelli d’Italia. “La votazione rappresenta un passo significativo e decisivo non solo per tutte quelle realtà, come il Veneto, che hanno chiesto l’attuazione dell’autonomia differenziata, ma per l’intera nazione.
È stata messa la prima pietra in quello che sarà certamente un lungo processo normativo, ma che dopo anni di slogan, promesse e propaganda ha potuto trovare concretizzazione solo con un governo targato Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni: era un impegno che avevamo preso chiaramente in campagna elettorale, e Fratelli d’Italia mantiene sempre quello che dice, tanto da essere premiata dai cittadini proprio per la sua coerenza”.
Ancora una senatrice, ancora una leghista, ancora una vicentina. Erika Stefani ha esultato dichiarando: “Con l’approvazione dell’Autonomia in Senato portiamo in Parlamento la volontà del popolo veneto che si è espresso nel 2017 con un Referendum, attuando una riforma prevista dalla Costituzione e dando la possibilità alle Regioni di rispondere direttamente alla propria comunità. Grazie al ministro Calderoli per il suo lavoro e alla Lega, che continuerà a combattere contro i pregiudizi ideologici di chi sostiene una concezione centralista dello Stato solo perché ha paura della sfida all’efficienza che il regionalismo differenziato impone. Oggi diamo un senso ad anni di battaglie”, ha concluso la senatrice valdagnese che è inoltre responsabile del dipartimento Autonomia della Lega.