Autonomia energetica del Veneto: derivazioni d’acqua per idroelettrico diventeranno della Regione

646
autonomia energetica veneto idroelettrico
Una diga per la produzione di energia idroelettrica (foto dal web)

“L’autonomia energetica del Veneto si sta realizzando dopo anni di lavoro sotto traccia. Quale migliore segnale potevamo regalare ai nostri cittadini in un momento in cui non si fa altro che parlare di crisi energetica? Il sogno è ad un passo dal diventare realtà, una buona realtà per il Veneto e i suoi veneti. C’è un progetto di Legge, che sto seguendo da anni anche a livello governativo e che oggi ha ricevuto il via libera dalla Seconda Commissione”.  

Ad annunciare la buona notizia sul fronte dell’autonomia energetica è l’Assessore all’Ambiente e alla Difesa del Suolo della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, promotore del PDL che, in prima persona, aveva anche ampiamente illustrato a suo tempo in Commissione. 

“Ricordo – ha evidenziato Bottacin – come l’autonomia sia un’opportunità voluta pienamente dai veneti. Basti ricordare il referendum del 2017 dove aveva stravinto il sì (98,1%), con oltre 2 milioni di veneti che si erano presentati alle urne. Dopo il sì della Commissione, attendiamo che il documento venga licenziato dal Consiglio regionale, dopodiché le concessioni delle grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico saranno gestite dalla Regione e le grandi centrali idroelettriche diventeranno di proprietà pubblica”.

Il Pdl, – “Disposizioni concernenti le concessioni di grandi derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico in attuazione dell’articolo 12 del Decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 “Attuazione della direttiva 96/92/ce recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica” – è il frutto di un grande lavoro messo in campo da anni, dalla Regione del Veneto come da parte di altre Regioni. 

“L’approvazione del Pdl – ha spiegato Bottacin – consentirà una svolta epocale per il nostro territorio e per la nostra gente. Nello specifico e, in sintesi, questa Legge permetterà: 1. Alla scadenza delle concessioni le centrali diventeranno di proprietà della Regione a costo zero; 2. Le nuove gare saranno indette dalla Regione e non dallo Stato; 3. Gli importi dei canoni, che dovranno pagare i concessionari, saranno decisi dalla Regione; 4. Il Veneto godrà di una importante potenza energetica propria che si tradurrà in ricadute concrete sul territorio”.  

Bottacin ha poi snocciolato alcuni numeri: “In Veneto contiamo 34 grandi Centrali, di cui la maggior parte sono concentrati in provincia di Belluno (24). Ne registriamo 5 in provincia di Verona, 3 in provincia di Vicenza e 2 in provincia di Treviso, che valgono insieme circa 4.500 Gigawattora all’anno”. 

“Questo progetto – ha concluso infine l’Assessore regionale – a scanso di equivoci, non va confuso con l’altra importante Legge che abbiamo approvato nel 2020 con cui abbiamo sancito l’obbligo, per i titolari di grandi derivazioni idroelettriche, di fornire ogni anno a titolo gratuito 220 Kilowattora di energia elettrica per ogni Kw di potenza nominale media di concessione. Due leggi diverse, ma entrambe che guardano alla tutela del territorio rafforzandone l’autonomia”.