«Studiando i dati riguardanti i contributi previdenziali al Nord e al Sud e confrontando i numeri delle entrate e delle uscite nelle diverse regioni pubblicati sui quotidiani oggi, non possiamo notare ancora una volta come il nostro Paese sia già diviso in due. Non è certo l’autonomia a spaccare l’Italia. I dati parlano chiaro: nel 2015 il 63,54% dei contributi all’Inps è stato versato dalle 8 regioni del Nord, mentre dalle 8 del Sud solo il 16,44%, a fronte di trasferimenti statali annui di mille euro per abitante al Meridione e di 474 ai cittadini del Nord. Caro Luigi DI Maio, in questo caso perché non ti fai garante dell’equità e dell’unità nazionale?». Così Nicola Finco, presidente del gruppo consiliare Lega in Consiglio regionale del Veneto, commenta i dati sul sistema previdenziale italiano diffusi dai quotidiani oggi. «I detrattori dell’autonomia ci hanno sempre accusato di voler dividere in due l’Italia – precisa Finco – ma possibile che non si rendano conto dell’evidenza? Come gruppo Lega sono anni che parliamo di federalismo previdenziale: già nel 2011 avevamo preparato uno studio che affrontava la questione della distribuzione territoriale delle prestazioni previdenziali e dei relativi contributi sociali. Già allora parlavamo di disequilibrio della gestione previdenziale e di debiti nazionali attribuibili alle regioni del Sud: nelle regioni settentrionali la spesa previdenziale si è sempre mostrata controllata e sostanzialmente proporzionata ai contributi versati, mentre al Sud la situazione era diametralmente opposta. È arrivato il momento di fare i conti con la realtà: questo squilibrio per i cittadini del Veneto non è più tollerabile e la nostra pazienza sta terminando».
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