Autonomia, il voto in Senato slitta a settembre: scontro Lega-Pd in Veneto. Villanova: “Schlein vuole rinviare in eterno”. Camani: “Contraddizioni nel Governo”

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Calderoli incontra Zaia
Roberto Calderoli e Luca Zaia

Continua il difficile iter sull’autonomia differenziata preparata dal Ministro degli Affari Regionali, il leghista Roberto Calderoli, e chiesta con forza dalle giunte regionali di Veneto e Lombardia. La Commissione Affari Costituzionali del Senato, il cui presidente è Alberto Balboni di Fratelli d’Italia, ha fissato a settembre il voto sugli emendamenti al ddl Calderoli dopo che Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra hanno presentato due progetti di legge diversi sull’autonomia, uno quello di iniziativa popolare dopo la raccolta di oltre 100 mila firme e l’altro che riduce le competenze trasferite dallo Stato alle Regioni, come ad esempio l’istruzione.

In Veneto è subito scontro con un botta e risposa tra il presidente dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Alberto Villanova e la Capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani. “Le incursioni del Partito Democratico sulla riforma dell’Autonomia – ha affermato Villanova – nel misero tentativo di far saltare la riforma rende chiarissimo quale sia l’intero del partito della Schlein: rinviare in eterno. E’ una strategia che conosciamo benissimo, tipica della palude romana dove, le grandi riforme per il bene del Paese, finiscono spesso, ahinoi, per impantanarsi”.

“Ma è un disegno a corto respiro – aggiunge – il Presidente Mattarella, nel suo discorso di insediamento, ha ribadito l’importanza delle Autonomia, il Governo, Premier Meloni in testa, ha ribadito in più occasioni che la riforma è tra le priorità del Governo. Dovremo quindi temere il solito raid del Partito Democratico? Il loro è un tentativo di retroguardia, tipico della sinistra che invoca il salario minimo ma fa ostruzione quando si tratta di abbassare la pressione fiscale a favore delle imprese”. 

E conclude: “Non dubitiamo, quindi, che la volontà politica della maggioranza, l’unica che conta davvero, sia di proseguire con il disegno di Legge del nostro Ministro Calderoli, anche se chiaramente siamo rammaricati del rinvio a settembre dell’analisi degli emendamenti. In Veneto l’attività istituzionale non si ferma nemmeno ad Agosto”.

Camani del Pd replica così alle dichiarazioni di Villanova sul tema dell’autonomia: “Il rinvio a settembre dell’analisi degli emendamenti non dipende dal Pd, ma dai limiti oggettivi contenuti in un disegno di legge, quello proposto dal ministro Calderoli, pieno di lacune, errori e omissioni che necessitano di approfondimenti e correzioni”. 

“Il mancato coinvolgimento del Parlamento – prosegue – le insufficienti risorse finanziarie stanziate e la grave indeterminatezza nella definizione dei Lep sono gli esempi più eclatanti di come la proposta della Lega non stia in piedi così com’è. Del resto, non è la prima volta che la Lega si dimostra inadeguata quando si tratta di passare dalle parole ai fatti”.

L’esponente dem evidenzia che: “Il Pd al Senato ha presentato una strutturata proposta emendativa, sulla quale il Governo non è neppure riuscito a dare per tempo i prescritti pareri. La nostra non è una condotta finalizzata a fare ostruzionismo, ma a correggere le gravi storture del testo presentato”.

E, rivolgendosi a Villanova, aggiunge: “Bisogna raccontare la verità. E dire che la ragione dello slittamento sta tutta dentro le contraddizioni interne alla maggioranza di Governo, che trasformando la richiesta di autonomia in mera merce di scambio, ha proposto un processo congiunto tra il Ddl Calderoli e la partita sul presidenzialismo”.

“Un tentativo goffo – conclude Camani – di tenere insieme riforme diverse, che prevedono tempi diversi e iter legislativi diversi”.