Autonomia, Le reazioni in Veneto. Bizzotto: “Epocale”. Stefani: “Potere ai territori”. Camani “Legge irresponsabile”. Ciambetti: “Emozionato”

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autonomia differenziata

L’approvazione definitiva, con il Sì della Camera, del Ddl Calderoli sull’Autonomia differenziata spalanca le porte alla riforma. La notizia è stata appresa con entusiasmo da diversi esponenti della politica in Veneto, come già riferito da queste pagine con l’intervento del presidente di Regione, Luca Zaia.

Di seguito inseriremo gli altri interventi, aggiornando nel tempo questo articolo, allo scopo di avere un insieme del quadro dei commenti politici.

Erika Stefani vicenza rappresentanza Scontri Intercettazioni autonomiaTra i primi a intervenire la senatrice vicentina Erika Stefani, responsabile del dipartimento Autonomia della Lega, già ministro per gli Affari regionali e autonomie.

“Oggi ha vinto la democrazia. Con l’approvazione definitiva dell’Autonomia il Parlamento si è espresso a favore di una riforma voluta dai cittadini per riconoscere potere ai territori, attuando la Costituzione. L’Autonomia non è soltanto la madre di tutte le battaglie della Lega, per la quale ringraziamo i ministri Calderoli e Salvini, il nostro governatore Luca Zaia, i militanti e tutti coloro che non si sono arresi in questi anni anche di fronte a tante difficoltà, sabotaggi e pregiudizi. Oggi si fa soprattutto la volontà del popolo che l’ha chiesta a gran voce col Referendum del 2017. Lo diciamo anche a quelle forze politiche che a parole vogliono difendere le istanze democratiche ma, quando erano al governo con noi, non hanno rispettato i patti e oggi devono arrendersi all’approvazione del disegno di legge del ministro Calderoli, che riflette quello di sei anni fa. Avanti tutta verso il futuro per un Paese più efficiente, amministrazioni trasparenti e responsabili, vicine alle esigenze dei cittadini”.

Mara Bizzotto Autonomia differenziata
Mara Bizzotto

Ecco quanto dichiara la senatrice leghista Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del gruppo Lega al Senato.

“Abbiamo scritto la storia! L’approvazione definitiva dell’Autonomia differenziata è il coronamento di 40 anni di battaglie politiche della Lega, un sogno che diventa realtà. Per noi l’Autonomia è la madre di tutte le riforme e sarà una grande rivoluzione democratica che cambierà in meglio tutto il Paese e che darà finalmente più risorse, più competenze e più dignità ai nostri territori. L’autonomia è una riforma epocale che farà diventare il nostro Paese più moderno, più efficiente e più competitivo”.

Il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, così commenta l’approvazione della legge sull’autonomia: “L’autonomia differenziata è legge, un risultato possibile solo grazie all’impegno, al lavoro e alla serietà del Governo Meloni. Per anni questo è stato un obbiettivo solo a parole dei governi che si sono succeduti alla guida della nazione, ma è solo con Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio e con Fratelli d’Italia al governo che si è arrivati al risultato concreto. Questo risultato è l’ennesima prova di come quando Fratelli d’Italia prende un impegno lo rispetta sempre. Quanti, anche in Veneto, per mesi ci hanno attaccato dicendo che con questo governo l’autonomia sarebbe stata bloccata e affossata? Oggi credo siano in molti a doversi ricredere; noi, e io per primo, lo abbiamo sempre detto: quando facciamo una promessa, la manteniamo sempre. Un’altra dimostrazione della nostra concretezza e della nostra serietà, qualità che gli italiani e i veneti ci hanno riconosciuto con il voto, non ultimo alle elezioni dell’8 e 9 giugno quando più di un veneto su tre ha scelto di dare ancora fiducia a Fratelli d’Italia”.

Vanessa Camani sull'autonomia differenziata
Vanessa Camani, capogruppo del Pd Veneto

Queste invece le reazioni dei consiglieri regionali Pd. La capogruppo Vanessa Camani: “La destra rinnega i principi di autonomia sanciti dai costituenti che la ancoravano fortemente all’unità nazionale e sceglie di piantare una bandierina elettorale a colpi di maggioranza. Un’operazione irresponsabile perché non si cambia il Paese senza condivisione larga e, anzi, spaccando il Paese a colpi di clava. Peraltro producendo una legge senza soldi e senza idee che non produrrà nulla di buono. È su tutto questo scenario da macerie che Zaia oggi festeggia”.

Anna Maria Bigon (PD) sul'autonomia differenziata
Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Pd Veneto

La consigliera Anna Maria Bigon: “Già all’interno della stessa regione le diseguaglianze sono aumentate: basti pensare che in molti casi accedono alle cure nei tempi solo chi ha disponibilità economica. Con questa legge sull’autonomia le differenze ora si moltiplicheranno a livello territoriale, discriminando le persone più fragili, sia in ambito sanitario che in quello scolastico. L’istruzione in particolare non può essere differenziata da regione a regione, con programmi, retribuzioni degli insegnanti e sostegni differenziati. Si tratta di una riforma destinata a produrre uno scivolamento pericoloso”.

Il deputato M5S eletto in Veneto Enrico Cappelletti spiega in una nota le ragioni del voto contrario: “Il M5S non è contrario a maggiori forme di autonomia regionale di per sé. Ma abbiamo votato contro la proposta Calderoli per diversi motivi. Innanzitutto non ci mette un solo euro, quando sono stati calcolati addirittura in 100 miliardi di euro i costi legati alla sua applicazione. La riforma proposta, umilia il ruolo del Parlamento, relegandolo ad un ruolo meramente subalterno. Ci sono inoltre alcune materie, come l’energia o la ricerca che se delegate alle regioni, aumenteranno le inefficienze ed i costi delle bollette dei cittadini. Riteniamo infine che non tutela le aziende che faranno fatica a competere dovendo districarsi tra 20 sistemi regionali, con leggi e regolamenti diversi. Non a caso, anche Confindustria, ha sonoramente bocciato la riforma. Teniamo presente che ben 50 audizioni svolte in Senato, hanno visto tutti contrari: Confindustria, perfino la Conferenza Episcopale, Bankitalia, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio… un record di contrarietà che non si era mai visto. Come se non bastasse, il progetto autonomista è chiaramente un do ut des con il premierato, che non ci convince affatto. Non è l’uomo solo al comando che possa risolvere i problemi del nostro Paese.

Ma al di là di questo, ci sono state irregolarità ed autentiche violazioni nel corso dell’approvazione del provvedimento, come mai visto prima d’ora: in Commissione Affari Costituzionali alla Camera la votazione del primo comma del primo articolo ha visto andare sotto maggioranza e governo, su un emendamento che abrogava la parola “autonomia”. Per questo motivo non è stato proclamato il risultato, e lo stesso emendamento è stato messo irritualmente nuovamente al voto, dopo qualche giorno. E’ un precedente che sta agli antipodi del concetto di democrazia e che ben rappresenta un provvedimento che durante la sua discussione ha visto da parte della maggioranza, il provocatorio richiamo alla decima mas ed anche la violenta aggressione in Aula di un collega, Leonardo Donno, colpito in mondovisione per aver tentato di omaggiare il Ministro Calderoli, di una bandiera italiana.

Che perfino il simbolo dell’unità nazionale venga ritenuto una provocazione, è una degenerazione di questa maggioranza e del clima introdotto da questo provvedimento, che rischia perfino di minare l’unità nazionale. Non escludiamo il ricorso al referendum per pervenire alla sua abrogazione, anche se, prima di allora, sarebbe bene che i cittadini si rendessero conto, in prima persona, delle conseguenze dannose che seguiranno alla sua applicazione.”

presidente roberto ciambetti, sull'autonomia differenziata
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale del Veneto

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni da Bruxelles, in una pausa dei lavori al Comitato delle Regioni d’Europa, del presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti: “Non nascondo l’emozione, perché chi ha creduto sin dall’inizio al percorso democratico per l’autonomia regionale, sa che oggi si è posta veramente una pietra miliare nella storia della democrazia italiana”

Ciambetti aggiunge: “la svolta impressa dal ministro Calderoli, votata dal Parlamento che da’ attuazione alle previsioni fissate dalla Costituzione. Una svolta in cui il popolo veneto e il presidente Zaia nonché l’intera Regione hanno svolto un ruolo determinante non solo nel promuovere il processo democratico a partire dal Referendum popolare, ma anche arricchendolo di significati mantenendo il dibattito e l’iter legislativo sempre nel solco della Costituzione. E’ un momento storico ma è anche un punto di partenza per fare dell’Italia un Paese moderno e giusto dando concretezza e sostanza a quella sussidiarietà che è pilastro delle democrazie più avanzate. Come ho detto ai molti colleghi che qui a Bruxelles mi hanno fatto i complimenti – continua Ciambetti – so bene che l’autonomia è un pericolo mortale per le forze reazionarie, contrarie ad ogni ipotesi di modernizzazione del Paese e per quanti fondano i loro consensi nell’assistenzialismo improduttivo o nella spesa pubblica incontrollata, che è diventata insostenibile e che rischia di trascinarci in un baratro senza fine. L’autonomia è patrimonio della democrazia, chiede rigore e sobrietà nei comportamenti, nella coerenza come nella gestione del bene comune: è una conquista quotidiana, che va difesa e il Veneto continuerà nel suo ruolo guida in questo percorso. Oggi abbiamo fatto un passo importante per il bene del nostro Paese”