?Adesso che c?è un ?governo amico?, che fine ha fatto l?autonomia del Veneto su cui Zaia e la Lega hanno costruito una battaglia puramente propagandistica costata almeno 16 milioni di euro??. A chiederlo – in una nota – è Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, commentando ?la frenata dell?esecutivo per bocca del ministro del Sud, la pentastellata Barbara Lezzi. Anziché stendere tappeti rossi a Salvini e firmare protocolli per la legalità che poi resteranno chiusi in qualche cassetto – aggiunge il Consigliere – Zaia si rivolga ai suoi ministri per sapere se sono d?accordo con le dichiarazioni del ministro Lezzi. A che punto è la ?road map? per l?autonomia? Ora che la Lega è al governo non ci sono più scuse. In realtà la storia si ripete: già a fine 2007, infatti, il Consiglio regionale dette mandato a Galan di negoziare con Palazzo Chigi, primo ministro Prodi, ulteriori competenze legislative e amministrative in 14 materie. Il governo Prodi però cadde poco dopo e, nonostante ci fossero al governo Bossi e Zaia, la richiesta di autonomia svanì nel nulla. È evidente come il referendum fosse solo un costoso strumento di propaganda per portare voti al Carroccio con un?ambiguità mai sciolta nei confronti delle istanze secessioniste, mentre l?Emilia Romagna aveva avviato una trattativa a costo zero con l?esecutivo Gentiloni. La lotta tra Lega e Cinque Stelle, in una coalizione che non va d?accordo praticamente su niente, non può essere fatta a spese dei veneti. Tra candidature Unesco per il Prosecco e per le Olimpiadi invernali bocciate o dimezzate, sagre e tagli di nastri, che fine ha fatto la ?madre di tutte le battaglie???
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