Si ricorderà che il 15 aprile scorso presentai un’Interrogazione (tutt’ora in attesa di risposta) – è scritto in un’altra di Ciro Asproso che diffonde anche il documento del Rilievo altimetrico ing. Bertoldo – nella quale chiedevo conto di quante e quali fossero – dal 2010 ad oggi – le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dal SUAP in violazione dell’art. 146 comma 6 del Codice del paesaggio, a causa della mancata istituzione del “Comitato Tecnico per il Paesaggio”.
Nella medesima Interrogazione, chiedevo anche quali provvedimenti intendesse adottare il Comune riguardo ai Permessi di Costruire -accordati nelle Zone Industriali di completamento – e mancanti della presupposta autorizzazione paesaggistica, come nel caso del PIRUEA Cotorossi.
In tale ambito, il privato lottizzante, nel maggio di quest’anno chiedeva l’accertamento di compatibilità delle opere realizzate a Borgo Berga senza autorizzazione paesaggistica.
Nell’istanza presentata in Comune il progettista dichiara: “di essere consapevole che le dichiarazioni false, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi comportano l’applicazione delle sanzioni penali previste dall’art. 76 del D.P.R. 445/2000 e la decadenza dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera, come previsto dall’art. 75 del D.P.R. 445/2000”.
Negli elaborati allegati alla domanda, il progettista indica in +40 metri s.l.m. sia la quota altimetrica di Piazzale Fraccon, sia quella del piano di imposta dei fabbricati realizzati. Lo stesso rilevamento fu indicato nella Tavola n. 18 del PIRUEA 2009 e nei progetti esecutivi di cui ai permessi di costruire del 2010 e del 2011 (lotti A e BCD).
Tuttavia, tale misura non sembra affatto corrispondere a quella reale.
Infatti, secondo i rilievi tecnici effettuati dalla Procura, Piazzale Fraccon e il piano di imposta dei fabbricati mostrerebbero una quota altimetrica non concordante, con una differenza di circa 1metro e 60cm. Del resto, la stessa mappa della Regione indica in Piazzale Fraccon una quota altimetrica (38,31 metri s.l.m.) differente da quella dichiarata dal privato in sede di accertamento della compatibilità paesaggistica.
Inoltre, rilevo che la richiesta di accertamento è stata avanzata dalla società Sviluppo Cotorossi S.p.A, che a quanto mi risulta deve aver venduto parte degli immobili e quindi, alla data dell’istanza, non era più proprietaria dell’intero complesso edilizio.
Tutto ciò Considerato si chiede di sapere:
Se gli Uffici che hanno dato parere favorevole all’istanza del privato sono al corrente di tale difformità.
Se non si ritiene di accertare la veridicità delle dichiarazioni del progettista adottando i previsti provvedimenti di legge nel caso di comprovata difformità.
Se l’istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica dovesse essere presentata da tutti i proprietari degli immobili in oggetto, e quindi, non solo dalla società Sviluppo Cotorossi S.p.A.