Con sorpresa si apprende che Autostrada del Brennero intende acquistare le quote di maggioranza di una compagnia ferroviaria di trasporto merci con l’ingresso di InRail Spa il gruppo ferroviario, che comprende anche Rct e Lokomotion Gmbh. A dirlo in una nota Dario Balotta presidente ONLIT Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti L’A22 punta ad essere la seconda impresa ferroviaria merci che opera in Italia dopo Mercitalia (gruppo FS) e la prima sull’asse del Brennero. La sorpresa deriva dal fatto che la concessionaria controllata dalla regione Trentino Alto Adige e dalle due provincie intraprende questa iniziativa nonostante sia con una concessione scaduta dal 2014 e per ben 2 volte prorogata. I soci pubblici che gestiscono l’A22, largamente ammortizzata, vogliono ottenere così il rinnovo della concessione e che lo Stato non si riprenda e si gestisca il suo asset come ha fatto recentemente quello spagnolo con 6 tratte autostradali ogni volta che andavano in scadenza.
I soci pubblici continuano a trattenere 800 milioni del fondo ferrovia accantonati per finanziare il traforo del Brennero e che dovevano essere trasferiti allo Stato man mano che venivano raccolti. Non solo, ma anche gli oltre 130 milioni di euro di profitti accumulati dal 2014 ad oggi sono un “tesoretto” non ancora trasferito allo Stato. Nonostante queste evidenti inadempienze, tollerate dai vari ministri dei Trasporti sempre deboli con i concessionari autostradali ed incapaci di attivare dei meccanismi di controllo e vigilanza che pure stanno scritti nella concessione. Fino a ieri i concessionari progettavano grandi e spesso inutili autostrade (l’A22 è in prima fila anche in questo con il progetto della Cispadana) per vedersi rinnovata la concessione ora invece si punta strumentalmente sulla mobilità sostenibile come il trasporto merci su ferrovia.
“Questa acquisizione, che deve essere ancora comunicata all’Antitrust per l’approvazione, come in questo caso due o più imprese si fondono giuridicamente, lascia intravedere un profilo di concentrazione – afferma Balotta -. Le concentrazioni sono illecite quando danno luogo a gravi alterazioni del regime concorrenziale del mercato visto che quasi tutti i transiti delle merci del valico del Brennero ( autostradali e ferroviari) sarebbero controllati da Autobrennero. In questo caso c’è un doppio grave rischio: che l’A22 faccia più o meno di nascosto sussidi incrociati (cioè usi i profitti della connessione per sussidiare i suoi treni), e inoltre che essendo un impresa pubblica alteri la concorrenza non potendo fallire”.