Fabio Savelli sul Corriere della Sera
Una cordata che prevederebbe Cassa Depositi al 40% e i fondi esteri, il colosso Usa del risparmio gestito Blackstone e il fondo infrastrutturale australiano Macquarie insieme al 60% con una quota paritetica del 30%. Nel veicolo che rileverebbe l’88% di Autostrade ora di pertinenza di Atlantia che quindi uscirebbe dal capitale, come da richiesta del governo, salvando la concessione con lo Stato. Un riassetto societario che porta con sé un’operazione da circa 8,5-9 miliardi in cui in trasparenza i soci esteri deterrebbero la maggioranza configurando il rischio di una futura assemblea dei soci in cui l’azionista pubblico, cioè Cassa Depositi, seppur con una quota di blocco, sarebbe in minoranza. Un assetto che rischia di paralizzare la gestione futura della maggiore concessionaria autostradale se i soci componenti della cordata non dovessero avere rapporti idilliaci.
È un rischio ma sembra al momento l’unica strada percorribile. Cassa Depositi non è riuscita a coinvolgere il fondo F2i, i cui quotisti sono gran parte delle fondazioni bancarie oltre alla stessa Cdp, anche per la difficoltà di costruire un’operazione in pochi giorni. Non è escluso che F2i possa rientrare in una seconda fase nella cordata per riequilibrare i pesi tra i soci italiani e i soci esteri come da auspicio del governo. Anche perché sarebbe in grado di convogliare una nutrita pattuglia di casse previdenziali e gruppi assicurativi come Poste Vita che potrebbero così garantire buoni rendimenti ai loro sottoscrittori visto l’orizzonte di 18 anni di flussi di cassa dai caselli autostradali (la concessione scade nel 2038 ma potrebbe essere ulteriormente prorogata in caso di investimenti rilevanti in infrastrutture come la Gronda di Genova).
Oggi sono previsti i consigli di amministrazione di Cassa Depositi e di Atlantia. Quello della Cassa dovrebbe deliberare un’offerta non vincolante come capofila del consorzio, ma non è detto che ciò avvenga visti i tempi ristretti e i soggetti coinvolti (Cdp ha in pancia una quota del 16% di pertinenza delle fondazioni bancarie che vorrebbero un maggiore coinvolgimento di investitori tricolori). Anche politicamente Cassa Depositi in minoranza nel veicolo di controllo di Autostrade — considerando già l’altro 12% in mano a fondi esteri — potrebbe provocare malumori. La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, dice comunque che Cdp sarà «in grado di tutelare l’interesse pubblico».